Angelo Maria Ricci - Elegie ed epicedi

27 Mentre io l' orn1e premea sulla verzura Delle lor care poste, e già cantando )> Quale si delJba ai fior governo e cura .. Ed Ella interrompea d' alcun dimando I canori precetti, e mi fea lieto, ...... Le mie parole all' opera adattando. Talor non vista per cammin segreto Cacciatrice movea per questa valle, Me lasciando in un palpito inquieto. E la fulminea canna alle sue spalle Con tal vezzo imponea, che la campagna Spontanea rifioria lungo il suo calle. - Ma qual chi pria s'applaude, e poi si lagna, Sull' augellin cl1e lasciò l' aln1a a volo Doleasi, ripensando alla compagna; E sdegnando la preda, alquanto al suolo T enea fissi quegli occhi, ove ogni affetto Ad esprimer bastava un guardo solo; Quindi al telaio si sedea rin1petto, Ed in serico vel pingea coll' ago (Emulo del penne!) vago subbietto, O di donna o d' eroe spirante immago; Ed ol1, potea sè stessa a miglior prova Ritrarre un dì con animo presago!

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