Massimo d'Azeglio - Ai suoi elettori

Povera Roma! Povera Italia! E t.ullociò per prepararti ad esser forte contro I'Austrin , per preparare Ja guerra del popolo! Bisogna proprio dire che l'Italia è una gran nave, che la tempesta manda a picco per i l troppo carico. E di che cos'è il carico? O'i crnot·anza . 'O Ora proverei il bisogno di fare una gran protesta, d i dire all 'Europa, i pazzi, gl'iniqui, coloro dJC festeggiano sulla fossa d'un uomo assassillato, sono pochi in Italia; il popolo nostro non debbe venir giudicato sulla ·colpa di pochi. l\fa se l' Europa opponesse: - Pet·chè dunque i molli sopportano e tacciono e non raffrenauo pochi; - che cosa potrei rispondere? Ora veniamo al Piemonte. Il partito, la setta medesima che avea creati ministeri di Firenze e di Roma , pot·tava al potere quel ùi Torino. Un'opposizione attiva, d'accordo, compatta ma piena di cavilli, scalzava a poco a poco il ministero Pinelli, ed alla fine coi chiassi della soli ta compagnia di perturbatori girovaghi , venuta a Genova a quest'effetto, l'abbatteva. Io ho giit nelle scol'se pagine rimprovet·ata ai ministeri democ1·atici la loro provenienza, ed il lol'O peccato originale; ho aggiunto però che

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