Massimo d'Azeglio - Ai suoi elettori

,..,,.. i) i) gli sguardi della moltitudine, le oll'rano esempj di virli1, di generosiUl, di lealtà e di sncrifìzio. Ora, fu un doloioso fulto il vedere in\'ece che uomini d'iutem2rata vita e di chias·a fama; uomini che pel passato avevano consecrale alla patria le veglie , gli studi, le fa ti che ed esposta per essa la vita, fossero ess i a dare il tristo esempio d' un potere acquis tato con poco nobili mezzi , con meno lealUq colla intimidazione della maggioritt\ tranquilla ed onesta per opera di pochi promotori di disordine, in uou parola per opera di setta. Lo ripeto, è un fallo tristo e doloroso; perchè già troppa in Italia è la foga, il dominio delle passioni individuali, de'privati interessi, già fatale a\la causa nostra si mostra lo sfrenarsi delle cupidigie e delle ambizioni ; ed a fat· fronte a questo torren te non bastano le teorie, le belle pagine, gli alli e g~ne rosi insegnamenti, anzi questi mezzi tornano af1'ntto inutili ed inefficaci, e soltanto efficaci sarebbero i belli e grandi esempi di coloro che s'acquistarono fama di virtù, di sapienza, di patria carità, di coloro che si posero a capi ed a guide della nazione. E quando questi falliscano al glorioso carico, quando in essi può troppo l'ambizione , l'amor di sè e de'proprii vantnggi , l'etfetto del mal esempio è purtroppo infinitamente piit esteso. 2*

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