Massimo d'Azeglio - Ai suoi elettori

. 52 Firenze, Genova e Torino nell'anno scorso! l'VIa per questè commedie di Costituenti e ministeri democratici non si scuole il popolo vero più di quel che si scuole un Icone aHa vista d'un grillo: e si vedono soltaulo le chiassate di <ftlt!st'anno, lo fur·se di Livot·no c di Genova re... citate da ignobili compar~e. Ecco come si distingue il popolo vero: non temete, nou c'ò da slwgliorc. Di questo popolo si facciano difensori, ilc'suoi dritti si facciano cu8Lod i i ministeri democratici, · ' inleuda ;w cosi la democrazia e staremo per l oro, e fat~emo di dimenticare di qual ragione fu il popolo che gl'innalzava ul potere e poneva in loro mano i destini d'Italia. Sì, dimenticheremo la loro origine, ma rimardt un lristo fatto da deplora t'e. Onde l'Italia veramente risorga. , v'è qualche cosa che passa innanzi all'ind ipendenza ed alla libertà: qualche cosa che è pih importante spaa·- gere, promuovere e predicare coll'esempio piit che colle parole. V'è una base da porre a fondamen to di tutto l'ediflzio senza la quale si sarà edificato su ll'arena; b base della probilà politica, del senso morale. In poch i mesi s'è pototo vedere pur troppo se esso ahboudi tra noi . c se vi sia necess ità ' ' anzi urgenza . che col0ro ai quali pih son volli

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