Massimo d'Azeglio - Discorso ... e altri pronunciati ne' banchetti tenuti in Pesaro

25 bene, adunque, lo straniero entri: entri senza ostacolo, entri trionfante~· calpesti le ossa ·de' vostri padri, v'imponga le leggi , i cosluTnt·, vi vitupert·, vi schernisca! Lo straniero entri ; ma prirna dimenticale",; di chi siete figli, rinunziate ai beni presenti, ai futuri~ lasciate che io vi chian1i ingrati alt Italia, a P IO, a DIO medesimo, che vi ha creati liberi. E quando nei giorni del dolore p/arerete alle nu·serie nostre, e ira la paura e la vergogna desidererete te1npi nu~·liori, io 'Vi soggiungerei : tacete , sciagurati; voi non a"'ete moglie , non a~et e figli, non a~ete patria , siete schia(J i, ·e vl(Je/e quella vita che 1nerilate ! ·== Ma noi viva Dio! siarno uni li, c saremo forti , saremo indipendenti! Questa serenità di cielo, questa dolcezza di aere, questa ubertà di terreno, bene deve essere invidiata ed appetir a da coloro che vivendo fra geli ed aqui Ioni el erni, sembrano crea t i nella collera di Dio; bene Jeve esserne conteso il possesso. Gli Isracliti, vinto il re d ' Egitto, dovettero aggirarsi più anni in un deserto, sopportare stenti, privazioni, combattere tarme eli popoli onde possedere 'la terra promessa; ma noi Ja possediamo, e la difender emo, poi c h è ne nl1naccia solo un Faraone, cd abbiamo un l\1osè e due n1ari per sommergerlo!! -- Massi1niliano Grazia.

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