Denis De Rougemont - Le libertà che potremmo perdere

che dimentichiamo perfino che esistano. Sono l'aria stessa che respiriamo. Se riuscissimo a renderci conto che quasi tutte le nostre libertà potrebbero venirci a mancare, sentiremmo che esse valgono tutti i misticismi del mondo e che meritano perfettamente d'essere difese. Proviamo ad immaginare che cosa sarebbe la nostra vita quotidiana nella vecchia Europa definita decadente qualora domani si procedesse a « ringiovanirla » a I mezzo di regolamenti dittatoriali. Ci si dice che le nostre libertà europee non sono più se non parole, grandi parole; che sono diventate puramente formali, mentre quelle confezionate dalle dittature sarebbero infine reali. Guardiamo oggettivamente in che cosa consista una simile differenziazione. Supponiamo anzitutto che quel che si intende per « libertà reale », in contrapposizione alla « libertà formale », sia una libertà che si traduce in risultati concreti, materiali e non sia quindi puramente sentimentale o illusoria. Consulto dunque il quadro dei livelli della vita materiale elaborato dalle Nazioni Unite. Vi leggo: « Il reddito annuo medio per abitante è attualmente di 1.453 dollari negli Stati Uniti; di 840 in Svizzera; di 428 in Francia, di 308 nell'Unione sovietica, di 300 in Polonia ». Logicamente bisognerebbe dedurne che le cosiddette libertà « formali » permettono un livello di vita molto superiore a quello raggiunto dai popoli che godono delle cosiqette libertà « reali ». Preferisco, per conto mio, dedurne semplicemente che gli aggettivi sono stati scelti male, che siano anzi stati presi uno per l'altro. Supponiamo poi che «formale» significhi « puramente 17 aGino81anco

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