Denis De Rougemont - Le libertà che potremmo perdere

determinato m1mmo vitale, finché egli dovrà temere di perdere da un giorno all'altro abitazione, lavoro e stipendio - e dunque la facoltà di formarsi un giudizio -, finché insomma l'uomo moderno si troverà (o semplicemente avrà la sensazione di trovarsi) in una situazione del genere, avrà più paura che desiderio della libertà. È evidente che ogni serio trattamento del male totalitario deve accompagnarsi dunque con misure ~ociali le quali siano in grado di garantire ad ogni famiglia o individuo isolato un mm1mo di sicurezza materiale. Coloro che tali misure identificano col comunismo confondono il rimedio con la malattia. SECONDO RIMEDIO: EDUCAZIONE Nondimeno l'elemento essenziale del trattamento è l'educazione. Educare un giovane vuol dire - come la parola stessa, in tutte le nostre lingue europee, indica - « farlo uscire», condurlo fuori (e -ducere). Vuol dire insegnargli a superare successivamente lo stadio animale, interamente sottomesso alle determinanti fisiche; quello dell'anarchia, che corrisponde alla inefficacia degli sforzi contradditori e irresponsabili; e per· finire, lo stadio dell'imitazione, del conformismo puro, per metterlo in grado di accedere al senso della responsabilità persom1.le,vale a dire, alla possibilità di essere libero. Lo scopo di ogni educazione degna di questo nome è dunque di preparare l'uomo alla libertà. Sarebbe vano decretare ogni genere di libertà morali e legali per degli uomini 13 ecaG1n0Bianco

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