Guglielmo Petroni - Rivolta e comunione

egli ha dichiarato che un siffatto tragico malinteso è responsabile del .silenzio o della evasione in cui gli scrittori delle· democrazie popolari si sono rifugiati. Esaminando d'altra parte in maniera generale la funzione· •dello scrittore, Milosz ha constatato che il ruolo del poeta, cantore della rivolta, è diventato ambiguo in tutta Europa Centrale e Orientale ai tempi del nazismo. << Mai prima di allora la poesia era stata subordinata a tal punto alle leggi dell'azione e di conseguenza della propaganda>>. • Milosz ha ricordato che fin da allora fu solamente il poeta comunista, per il quale la poesia è subordinàta a quelle stesse regole che informano l'azione, colui che si trovava ad essere preparato per i compiti del momènto. << La rivolta· dei poeti comunisti di oggi si oppone nella maniera più netta alfa rivolta dei poeti del XIX Secolo. •Quest'ultima era effettivamente anch'essa un'azione, ma un'azione autonoma, non subordinata alle regole della azione politi-ca>>. Tornando quindi alla propria specifica conoscenza della situazione èome si p_resenta nelle democrazie -popolari, l'oratore ha spiegato che una rivolta dei poeti contro la filosofia totalitaria russa riesce particolarmente difficile, perchè • coloro i quali questa filosofia conoscono, subendola, non hannò la possibilità di intervenire contro di essa; mentre coloro che avrebbero una possibilità di intervenire, mancano di conoscenze pratiche nei suoi confronti. Secondo il parere delForatore, solo un esiguo numero di uomini hanno raggiunto. il grado di conoscenza necessario per affrontare e superare validamente la dottrina totalitaria russa. << L'immensa maggioranza 2I bibliotécag1nobianco

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