Guglielmo Petroni - Rivolta e comunione

la creazione di uno stadio nuovo che può essere sia la rivoluzione che la negazione della rivoluzione. D'altra parte, l'organizzazione che ha promosso il dibattito, nell'ambito delle discussioni letterarie dell' Opera del XX Secolo, ha certamente attribuito alla parola rivolta non solo un significato astratto e filosofico, ma l'ha considerata relativamente a quella opposizione fra le società chiamate ·libere - in cui la rivolta è all'ordine del giorno come moda ed è atteggiamento corrente e accettato, -- e la società in cui invece la rivolta è divenuta impossibile perchè l'accettazione totale dei valori e delle regole della società vi è irnp(_)stadallo Stato. • Queste pre~esse di Raymond Aron hanno infatti aperto uno fra i più vivaci e complessi dibattiti che si siano svolti nel corso delle sedute letterarie. Se, come lo stesso Raymond Aron ha fatto notare. alla fine, tutti gli interventi degli oratori hanno rivelato un fondamentale, accordo i:nprofondità, attribuendo cioè alla rivolta un carattere di normalità e considerandola un legittimo • e inevitabile sentimento umano che, assunto seriamente, ~onduce direttamente alla comunione, questo accordo palesa· però una propria natura di evidenza, essendo in definitiva soprattutto il riflesso della tipica situazione dell'intellettuale occidentale e delle sue esperienze storiche più immediate e presenti. Il solo intervento che esulasse necessariamente da quest'accordo a priori, quello del poeta polacco Czeslaw Milosz, profugo dalle democrazie popolari, e basato quindi su esperienze del tutto diverse, ha infatti rivelato la necessità che una discussione fruttuosa sull'argomento qui preposto alratten- . II bibllotec~ginob1anco

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