Luciano di Samosata - Caronte

( 22 ) CI\ESO Tu sempre invidj c fai la guerra alle m1c ricchezze. IIIERCURIO Al Lidio scolla o Caronte , questa libertà di parlare , e verità cosi aperte , c r:;li par cosa stra· na che un uomo poYcro non abbra paura di nulla, c frrurramcntc dica altrui sul viso quello eire sente; ma non andrà molto eire g li verrà Solonc in mcmoria, quando sarà il tempo che preso per comando di Ciro avrà ad esser messo sul rogo. Percbè io lro udito testè leggere a Cloto i decreti di quel che sarebbe anenuto a ciascuno , ne' quali. erano fermate anche queste cose , eire Creso sarebbe fatto prig ione da Ciro, e che Ciro stesso sarebbe stato ammazzrllo da questa Messagetide. Vedi tu quella donna di Scizia montata sopra un cavai bianco ? CARONTE La vedo. MERCURIO Quella è Tomiri che tagliata la testa a Ciro, la metterà in un otre pieno di sangue. Vedi inoltre quel giovine figliuolo di Ciro ? egli è Carnbise il quale rc"ncrà dopo il padre, e P.?i avendo condotto m~e i fatti suoi mille c mrUe volte in Libia c in Etiopia , finalrncntc, uscito matto, dopo aver ucciso Api, morirà. CARONTE Oh le gran cose da ridere : ma ora chi sosterrà di guardare essi, che guardano gli altri cosi ù' alto in basso ? c chi vorrà pur credere ch" co·

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