Luciano di Samosata - Caronte

( t8 ) MEUCURIO Quello è, o Caronlc, il tanto nominato , c pcl CJualc si fa tanta g uerra. CARONTE Ma io non so vedere che sia in esso di buono, se pure non è queslo ìl solo pregio, che di\ fatica a chi lo porta. !IlEI\CURIO Non sai tu quante sono le g nerre c!JC per quel· lo si fanno • <1uantc le insidie, g li assassinj c gli spergiuri , gli amrnazzamcnti , le prigionie, c che lungl•c navigazioni c ncgozj c servitù si sosten· gono? CARONTE Per questo , o Mercurio , il quale non è mollo differente dal rame ; perchè il rame io lo cono· seo come tu sai , riscuolcn<lo un obolo da eia· scuno de' passeggicri. IllEI\CUR!O Certamente; ma del mmc ce n 'ha molto c pe· rò essi non ne fanno g•·an conto ; <1ucsto per contrario è scarso, c lo scavano quei delle rninic· re da una gran profondità : non pertanto vien~ anch'esso dalla terra, come il piombo c gli alln metalli. CARONTE Tu narri un incredibile stoltizia degli uomini,

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