Ricciotti Garibaldi - La camicia rossa nella guerra greco-turca, 1897

CAPITOLO X 87 reclute) che si trovavano in Atene in quel momento per fortuna non erano ancora stati armati, altrimenti aVI·cbbero fatto causa comune con la popolazione e sarebbero stati arcicontenti dell'opportunità eli saccheggiare i quartieri ricch i. Di fatti passando più tardi presso qualche famiglia benestante, trovai le case di questi sig nori piene eli uomini assoldati e armali, pronti alla di fesa in caso eli saccheggio. Mi ricordo 111- buona c gentile s ignora Mauromichaelis tmogliedell'ex :Mini~:ttro dell' interno),IMJuale non solamente aveva. armato tutti i suoi di casa., ma si era ancl1e fatto preparare una specie di nido, vicino a. una finestra che dava sulla. porta. di entrata della casa, e li la coraggiosa s ignora passanJ. la sua. giornata -accanto, su una sedia, una corta carabina c dall'altra. parte, su un so fa, una buona provvista. di cartuccie. Mi disse che nella sua gioventù s i era. già trovnta. al ::;acchcggio della casa paterna e intendeva questa volta di difendere s ino all'e::;trcmo la casa. dei Ma.uromichaelis, una delle pilt illustri e patriottiche famig lie di Grecia. Hiwrnai.o all'albergo, mi dissero che il conte Homas era stato parecchie volle a cercarmi- e infatti giunse poco dopo, evidentemente incaricato, per chiedermi che cosa avevo intenzione di fare '\ in un Rimile frangente. La mia risposta fu chiara e precisa : noi garibaldini essere venuti in Gt·ccia per combattere contro i Turchi; per ciò avrei impedito a qualunque costo che i miei voloutarì (se alcuno ne avesse avuto voglia) avessero preso parte in quest ioni d'indole interna che se la rivolta scoppiava, la mia forza armala (la sola del resto che vi era in Alone in quel momento} avrebbe protetto alla meglio le donne c i bambini. P arve contento eli qu~sla mia risposta e pa rtì subito a comunicarla a chi l'aveva mandato. I ntanto era arrivala una lettera del Duca D'Avarna, ambasciatore italiano, cho mi chiedeva notizie di alcuni volontarì, le cui fam iglie si erano rivolte all 'Ambasciat>t d'Atene. Unito a questa lettera vi era un bigliettino così concepito : '' Mercoledì. . . H Oggi se può alJe 7 p. m. snJ ponte che porta allo Stadinm - ~e non può, domani alla stessa. ora. li Penai non poco a uscire dall'albergo senza essere osservato, ma finalmente riuscii, e trovato in una strada appartala un legno chiuso,

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