Ricciotti Garibaldi - La camicia rossa nella guerra greco-turca, 1897

so LA CA)IH'lA ROSSA ~·olo conseguenza dell ' indisciplina cbc esisteva nella Legione e venne pur troppo a provare che io non avevo aVlltO tutti i tort i nelle m io previRi~ni : perchè senza entrare in meri to e tenen~o conto della ci r~ rostanza che noi I taliani eravamo in terra stramera, qurl fatto 81 dorel'll impedire, d,d suo inizio, a qualunque costo. revolr conseguenza dell'indisciplina che esisteva nella Leg ione e venne pur troppo a provare che io non avevo avuto lutti i torti nelle mie prl'visioni : percht\ senza entrar e in meri to e tenondo Un'affermazione sola voglio rilevare, da tutto quE-l che si è scritto sulle peripezie di questa Legione. cd è quella fatta dal colonMllo Bertet in una sna lettera- pubblicata negli .lv,.enimt>nli d" 01·ienle !edili da 'l'reves), a pag. 17R - ove si dic~: Già il battag lione ){creo, pr ima di noi pn.ssato per ~a.verùa., u.\·evn. avuto dei conflitti con In popola.z ion<'. . .., Questa aJl'ermazione mi risnltn. asRolutamenle inesatta ... .\ meno cl1e non voglia allude re al fatto che il g iovane Giuliano Bonacci, credo a Zaverda - sfondò <·on due calc i Ja porta d i nn cnffè; ma il mio informa-- tore non era ben sicuro RC questo u.tto del Bonn.cci avesse per scopo d , impadronir~i del cafl'è e liquori ivi contenuti - o della. proprietaria di un paio di ma... gnilìci o<:chi neri eh<' si di~tingnflvano attraverso le gelosie delle fine~trc ~opra1->hmti . In nessuna delle corrispondPnzo pubblicate, concernent i il l 0 battaglione L\l creu), e che sono passate solto gli occhi miei , non nel l ibro Lct gurrra greco-lurcct di Gustavo l'api, fedelissimo sloriografo di questo battaglione, non nelle comunicazioni verbali fattemi da ufficiali e an(oritit greche. non nei rapporti ufficiali e privati che mi \li rivolt11. ionario. Era ~t.ato lllWhe - ]lrocctHìato <' condanuato, as!>ìemc n Cipriani c agli alt.r i, !K'r i fatti d i Santa Croet• in Homn t o maggio 'Ut) e nel JlrOCC!iSO si era. d ich iarato idealment.o :IIHU'('Ìli('Q, App<•un una lotta di O]>J>r\~s,oi <'OHti'O OJlprCI"SOri si delineò nPlla. gu('rrn d('IIO. Gr('C i tt. contro la Tnrddo., t•-l(li accoril(> . Si nrruolò co i vo lontnri di B ('rt<'t, c, g iunto ad Arta, fu fra quoi po<'hi br(ltl i»di.fCipf,,w/, e hG s i spin~ero nvnnt i }K\1' p!'OJlrio cont o c presero parto al sangu inogo ('omb:\ttinwnto di G r imhowo. ~~ int('('~!>><llnte n. qul:'sto proposito il ~>egucntc br ano d i una. sun.l('ltcra d irotta nlla mamma: • ........ .. Sono ti"(' giorni OgJ;"i ebo i>huno ~:ul Arto.. Ieri (li) si sentiva tuonare il cannone. • ll nnnu int('rp<'llnto Bl:'rtet pt•r dirgli cho ei port.rwsf' nl fuoeo. i\la egli non ]lOtc.va, pt:rch(l • non nn·vn ordini: cosi (lì<' e luL "l~'f'IHUsìa!>mo t•ra !nnne~so. Ci f;liamo me.;si in mnrtin. in 17, d iretti al campo (lell'szio.fl.'•. A.urolto D~a~o! <'omo g10rnah !>ta., ('ra nnda.to at·mato a llrilndcrc lo FJ<' hi.,:zo della. battaglia. : ~f~<~111'1l: i~:.lv~~a~u~•;tz~1:~!:::1~1·;.to in 7: quo.tlro sicil inn i, un grl•co, arruolato con noi,._, <li "'O li uffi<'inli greei vedNHloci non sapevnno ('Osa \lit('. Noi e i sin.mo IU('IiiiÌ in mezz.o ai .. comb~tknti e allora l'u.ffic~G~o.ripet-eva: nnbrot, t'mbrol (avanti! tiCmJ•re twanti!). • Ernnuno su monh rlf}l(la o scnbrosi ; pi\t uomini eo.tlono iuciam]lf\.nr\o; i compagn i K\-l&rdnno (' non sanno Ho ~i" piombo o c(Ulutn. Bmbrw c via. .. ~in1.no r~stali. s~i .ore al fuoc?. :Lo pali o c he l l11chiavano ~rano gragrmola, l'M'(tUa. l\ SI'C<'ill Cl ha. miro.d1C'1ab eom(' pulcnu ........ • c~~•·r~;;·tl;\to~?~:~a~n;!~,~;:i\:·,,~~ ~:";,:;'t~.ln ~o;em·rosit~t tU qut:;;to vnloroso gioYnne ]o l)OI't.Ò fl(l

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