Ricciotti Garibaldi - La camicia rossa nella guerra greco-turca, 1897

J!)-J. r~.\ C.UIH'JA H.OS::;,.\ Hiepilognndo, dunquP, il l 0 hattagliont• uono.stautc fo:-.-;E' rimasto privo del pro~ prio medico il (1uale ebbe ()('Crutiont" di c.lirno~trarc altrove in qual modo t.\gli b<l.J'H'~:-,0 fare il ~uo do,·erl:' c pur an•ndo JSubito lf' perdite più rilevanti ehe in quella giornata avessero a contare i battaglioni Garibaldini, non t-.i trovò co.suo.l· wcntc• nello r.ondi:.doui d.i do\'er rimpiaugcro la murwa.ta opera del proprio medit'o; e basterehbd n. dimostnnlc) il fatto t•he di due nwdici gr('(·i incontrati :;ul luogo del comhottim<'nto, nessuno, ch'io mi :sappia, opc•rò su Oaribo.ldini feriti, )lUI'('. rimanendo vero che l'uno del Pini, roltro Ùt•l Silvcstrini, ('Oill:ìtntarono in mlu. pre~cnza. lo. morte. Un lode,•olo st•r\·izio fu irw('ro quello delle ambuhuv:c esten·, per le quali bll.· rcb~ stato I:'C)IO Ù<·:-.iderabile una minore lontananz.n. dnl luogo dell'azione; ed af. fermando ci<'. nulla s i intende tog-liere al valore di <':s.."Je che, :.ir" 1\ DomokOs, come a S. Ma.riun, dimostrarono una filantropia ed unn. att ivì tll d('gna invcr•> di ogni encomio. Pet· qunnto ri.~·uarda il lavoro t'Ompiuto dnlJ' ambulanza del 2o battng-lit.mf', io non posso <"~~<'r giudiC<'. Solo posso wsicurt\re- t·la• nuche ora. dopo nn di~cn•to prnnt.o, vi Ò qunkuno d{>U'n.mbull\nza. chC' ricorda. <"Oil l'OiupincC'nza. un ininterrotto di~iuno che do.lll\ :.C'ra. dt>l 16 si <·ontinub liuo all'arrivo in Cakide il l q mhg-gio. E il prof. Santoro ùi Ca.bcrta, mi rwrmva in ~apuli, che stettt~ clue giorni ma~ lato pt·r an~·r vi~to, mentre m(mgia,·n iu <:alcide, uno dl.'ll'ambulan:t.a che IX'" ln. frPtta di prendM rìbo sp<'zz.avu. l' arro~t i to agnello con le mani non ancora. bC'n pulilf'. Piccoli incerti dello n.nime mollo sensibili . Volevo dir<" che se l'~;~.mbulanza. del L0 batta~lionf" non a\·e-:-.~e f•1.tto qunnto do' eva, è da irwolparne l' ind<"boliraento fbico non la mant'anzo di buona ,·olonW. Perugia, 1\1 .l(iu~no l}fl!l, Ezz~r.rso )(.,OLI (~uanto al lrD.sporto dci feri l i <h•i batLaglioni 2• c 3<> questo fu assai pitl nH>Ia,govole, jWl'(·hè da Amaslar per giungere fino a Lamia si dovevano fam tre giornale o quattro di montagna, attraverso boschi, valli, scos~<>ndimenti o salito, p~r s~ntieri per i quali un mu lo pol<•va appena passare - o ci fossero stati dci muli per t utti! L' ult imo eo11voglio di f'CI·iti non ne aveva u11 solo al momento di partire, e si mi.<e i11 marcia, col programma di traver,;are tutt i quei monti, eoi feriti portati a llraccia su barellt• fonnal<> da due fuci li e una coperta da campo! ~ome ho accennato, questi nostri feriti partirono in l r<' g rupp i. l i primo, col dottor c,\sazza. partì dal campo di battaglia ali" alba <h•l lH, direttamente p<•r Lamia. Il secondo si formi> la sera del 18 al bivacco presso la tomba eli J•'mtti, e partì solto gli ordini di'l deputato l•'azi.

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