Ricciotti Garibaldi - La camicia rossa nella guerra greco-turca, 1897

XV. Da Oranitza ad Amaslar. L'indomani (16), un po' tardi. si portò il campo da Dranilza giìt nella valle del l'entami ll i (Uinque ~l ulini) t\ c;wallo della st rada Dm· nitza·Balimbani. A questo bivacco ' 'enne a trovarmi il comandante Tcrtipis, da cui di1icndcva la sinistra dell'esercito greco e ai cui ordini <'f'>l stata posta la nostra colonna. Con questo uffi<'iale non si andò t•·oppo d'accordo. Io t'hO ho sempre preso la guen·a sul serio, m·l'm cominciato a stancare di que,tc mosse scnztt obbiettivo menll-o il ncmi<•o nella pianum avanzava ron lutla lrnlezza c suo comodo. 1<: perciò desideravo di essere mandato avanti. Lui {che obbcdiva forse a degli ordini ricevuti ) l'<'t·cava dt JWrsuadermi che questa posizione dietro l'esercito gr<'eo era la piu adaUa por noi. E poi' essere' ~'icuro cho non 1ni san~i mosso, la)òicib con nw un ufficialo ehc, nu0\'0 Uiomini in vcntiquat! resimo, mi fece pcrdPn• la mattinaltt volendo mostram1i, con mtttPmatica t•sattczza. ti punto preciso ove ttvrei dovuto mellerc i mioi <•annoni o lo mie compa~-:nie in caso di attacco. P t' r fortuna, qtu'sta senz:t dubbio <><'<'PIIentis,ima, ma alquanto noiosa p<•rsona, si allontanò pPr un monwnto. I o prPHi subito l'oppor t uni tit o spostai il mio ~nmpo qua.tt ro o cinquP ehilometri pi it a<"anti, JlN" la valle dPI Sophaiiitikos portando con mi' <·iò che rimanc<"a. dPIIa nostra mandria di montoni. I n quc'ta nuova posiziono l'l'O meglio in grado di potPrmi dtlì•nùt•re se foss<' avvenuto l'a.ttacco tun•o della. gol ~t di Dranitza sia clw fosse giunto pl•r questa ,-alle (del Sophadi tiko,) che dalla grandi' pianura

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