Ricciotti Garibaldi - La camicia rossa nella guerra greco-turca, 1897

lLO L\ ( ' \\IH'L\. HOO:~.A zioni occupate dall'!'>ercito ~··•·co, fu una continua o commovente ovazione. Gli u flkiali o soldati gn•ci abbandona,•ano l<' loro trincee, per r iversar>i tutti sui punti laterali alh~ strada, dotl(le pot<wano più faci lmente salutare la nostra pitton•st•a colonna. Arrivati ai mulini a notl<• fatta, si bi,·at'<'i> all'aperto, coprendo il nostro campo eon qualcho litwn di sent inell<'. L ' indomani mallina venne a fa rc• i visi ta il generale ~lauromi­ <'haelis, sotto i <•ui ordini cnwamo posti. E ra la primrt volta cho io VNlovo questo vecchio valowso e simpaticissimo soldato. Ero stato prevenuto che i suoi modi erano molto bruschi , e il t•onte Romas temeva che forse non ne avrei ricpvuta buona impressione. .Ma la nostra conversazione, wduti tut t' o d ue sopra una coperta ch'cm otata distesa per tetTa, fu cordialissima, ed io rimasi contentissimo d i aver fat ta la conoscenza personale di questo bravo (i l quale fu ferito pochi gioru i dopo). Dopo il mezzo~iorno del 13 un nuovo ordim• ci faceva partire per la strada di Kato Agoriani. Questa pa,so\va in piano, av<•ndo a oinistra la linea di colline occupate ùaii'Ps<'r<'ito greco o a dr•tra la grand" piannl'a, in parto coltivala e in pnrto copet'ta da unn bassa ''E'!:(etaziotw, in mezzo alla

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