Bonaiuto Del Vecchio - Sugli ultimi fatti di Bologna

7 desimo e nel dì seguente vedemmo infatti giungere in Bologna le milizie che stanzia~ano in Ferrara. Àll' annunzio di così infausta novella, i generosi fremettero, e quasi l' intero popolo dubitò del Pontefice e lo ritenne di perfelto accordo coll' Austriaco Signore. Non è io penso chi possa immaginare potere un subalterno austriaco spingere tant' oltre l' audacia , sì da avvanzare di sua sola volontà parole che dieno argomento a supporre collisione col Sovrano Pontificio ; eppure il Moto-Proprio del Pontefice, in data del 2 e pubblicato in Bologna il 6, appalesa nel Papa , il Sovrano che impone a' suoi sudditi di sorvegliare alla sicur ezza d el proprio territorio e difenderlo all' uopo (l). Gran pane del popolo sosteneva doversi (i ) Ma pereh è non pubblicare quel Molu-Ppoprio a tempo d ebito? Perché celarlo , quando ben ilovevasi attendere che pri vai~ ·per sone lo avrebbero per certo ricevuto e quincli reso di pubblica r·agione ? Non fu egli un grave errore il tenerlo nascosto? Niuno sap rà persuadermi che il Governo di Bologna non lo ricevesse da Roma uffi cialmente e prontament e : s· egli non l' ha pubblicato perchè così vennegli imposto da Roma , in allora convien dire che noi popoli siam guida ti dai sovra - ni non altrimenti di fantocci dai Buratinaj : se poi non l'ha pubblicato elle per sua mera volontà e diremo per prudenz ia le veduta, ha incorso in ·gr·ave fallo, conciossiacchè si aggravasse per tanto silenzio la situazione del paese . Due grandi mali avvennero da cos\ improvvida ri - tardo : if primo si fu che il Popolo sino a l giorno 6 non irragionevolmente sospettò il Sovrano in collisione coll'Austria : il secondo che quando nel giorno 6 il popolo fu a parle delle intenzi oni sov..ane (o per dir meglio di qu elle discorse nel Motu•Proprio) dubit ll e n' ebbe donde della fede dei Governanti la Città .

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