Bonaiuto Del Vecchio - Sugli ultimi fatti di Bologna

52 Noi avemmo a deplorare la perdita di una ventina d'uomini morti su l campo d'onore , e ~a circa settanta feriti che vennero tosto dalla patna ca rità soccorsi e trasportati dove le fraterne cure potevane all eviarne la S\'entura. Ritornando al popolo trio11fante, eli' era U· na scena piacevolissima il vederlo correre ebbro della sua vittoria, munito delle vestimenta e degli arnesi nemici : ciascuno portava process iooa l· mente i l segnale del la battaglia, e dato alquanto sfogo all' al legria, tutti i cittadini d' ogni sesso e d' ogni ordine si disposero ad a\•vallorare il trionfo con opere durature anzicchè con inutile sollazzo. Quasi un nulla fosse stato quattro ore di accanito combattimento, il popolo in massa si ac. cinse aù improbe fat iche. , costruendo da per tutte le ,·ie della ciuà nùove sol idissime barricate ; sicchè Bologna che nel suo interno rappresenta di già una inespugnabile fortezza med iante i suoi continui sotteranei e l e sue spesse colon· ne, coll'ajuto delle barricate avrebbe potuto cimentare anche uu treuta mila uomini che aves· sero ardito d'entrare le sue porte. Tanto ella è forte all' interno e debole al l'esterno, che lo stesso Capitano del secolo ebbe a dire, che al di dentro è una fortezza di primo ordine e al di fuori un debolissimo baluardo. I cittadini tosto che si accorsero della ritratta del nemico da ogni punto, chiusero le Porte guarnendole d'ogni mezzo di difesa: le mura che circondano la città erano coronate di vari presidj di popolani, i quali di trallo in tratto scaricavano sugli avamposti austi'Ìaci e su qualche Dragone che veniva ad esplorare i nostri movi-

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