Da quando scriveva il Vèron son passati più di vent'anni; e, se la trasformazione da lui sperata non accenna ad avversari, le ma,cchine cui egli accennava si sono moltiplicate ed hanno subìti molti progr·essi e perfezionamenti. La diffusione dei piccoli motori a gaz, ad aria calda cd anche a vapore, è un fatto compiuto, di cui la piccola industria s·i è immensamente avvantaggiata. Il perfezionamento delta meccanica industriale, che ha permesso di costruire meccanismi sempre più economici, piccoli e perfetti, è pure incontestabile. E la suddivisione e la trasmissione delle forze motrici hanno pur fatto gran pass.i. Il Fou-g.erousse nel 1885 in alcuni interessantissimi arti-coli pubblicati nel giornal,e La Fraternité, descriveva alcuni opifici di forza motrice, impiantati in un quartiere di Parigi ove è assai diffusa la piccola industria, e che producevano la forza di un locale -centrale e la trasmettevano, mediante alberi motori, a tanti picco! i opi fi.ci industriali, che si stendevano lateralmente. L'impresa che forniva la forza, dava in pari tempo in affitto anche l' opificio ad artigial1'i, i quali lavoravano ed abitavano là dentro. Ma molto più importante è l'altro sistema che il Fongerousse pure descriveva in quegli articoli ed in una sua comunicazione alla SoC'iété d'écortornie sociale, e che noi stessi avemmo occasione di ammirare con lui a Parigi. Si tratta di quel sistema di trasmissione della forza per mezzo del vuoto, cui già accennammo in questo lavoro parlando dell'industria parigina; sistema che, impiantato in un quarti,ere ove i pie-coli opifid sono numerorissimi, permette di trasmettere a questi, sino alla distanza di più di 600 metri, una forza motrke in. fcriore ad una atmosfera. Bisogna aver veduto in pratica funzionare un tale sistema, averlo veduto applicato in piccolissimi opifici di una sola stanzetta, ove uno o pochi artigiani esercitavano piccole industrie, quali la fabbricazione di scatolette di legno, di pettini, di spazzole, ecc., per comprendere la grande influenza
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