Ugo Rabbeno - Le Società cooperative di produzione

89 renza cogli altri imprenditori: concorrenza che bene spesso si esercita in modo tutt'altro che onesto, e dannoso innanzi tutto a chi commette i lavori. Giova dire ·che questi varii rimedii, e più di tutto questi ultimi, impEcanti una azione diretta, sia dei privati, sia dello Stato, non sono stati escogitati e sostenuti dagli economisti: tutt'altro, chè anzi essi li hanno sempre 'combattuti, e colla massima energia, come quelli che stabilivano ingiusti privilegi, contrastavano coi principii della liberti economica, della libera concorrenza e della iniziativa individuale; come quelli che alteravano il naturale e libero svolgimento dei fatti economici, che in sè medesimi soltanto debbono trovar.e la ragione di sorgere e di svilupparsi, ed introducevano elementi artificiali, che dovevano necessariamente essere perniciosi. Ma per noi, lo confessiamo, questi argomenti astratti hanno assai poco valore, e non crediamo neppure utile raccoglierli tutti ed analizzarli minutamente; che, se dei rimedi or ora accennati noi abbiamo qui parlato, è stato soltanto per avere poi occasione di ripr.endere tale argomento nel prossimo capitolo, e cercar dli risolvere la questione alla stregua dei fatti. Non dobbiamo da ultimo dimenticare l'opinione di coloro che sperano di poter far uscire l'impresa cooperativa dal seno stesso dell'impresa speculativa, medi;mte la partecipazione al profitto ed il graduale impossessamento del capitale delle imprese private per parte degli operai. Abbiamo lasciata per ultima una questione che si rannoda direttamente a11'argomento dei limiti di applicabilità delle società cooperative di produzione, ma che è di natura affatto diversa da quei rimedi di cui si ·è parlato. nelle pagine precedenti; poichè riguarda, non provvedimenti da prendere, mezz,i da escogitare e da applicare p,er. allontanare i limiti, ma piuttosto un limite che sembra allontanarsi da .sè. Parlando delle difficoltà che incontrano lt società di

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==