Ugo Rabbeno - Le Società cooperative di produzione

naci avversarii di queste istituzioni, ed i buoni in genere « preferiscono impieghi più sicuri, meno difficili e meglio retribuiti». Se invece la associazione si induce a pagare lautamente il direttore, lo stipendio di questi, taluno osserva, aissorbe la maggior parte dei guadagni. I dividendi realizzati nelle società cooperative di diverse forme, dice il Leroy Beaulieu, sono illusorii, poichè corrispondono a prestazioni gratuite, ad ore perdute dai soci, e che avrebbero potuto essere impiegate a vantaggio di ciascuno di essi. Queste difficoltà fanno sì che in moitissime associazioni siano assai frequenti i cambiamenti di direzione, che riescono perniciosissimi alla prosperità dell' impresa. Ma non basta: la determinazione delle funzioni e della autorità del gerente è font,e di altre e gravissime difficoltà. Perchè l'impresa funzioni bene occorre che la direzione sia in mano di un solo, e che gli altri vi si sottomettano. Si può figurare che cosa avverrebbe, diceva l'Harrison, se fuochisti e macchinisti dirigessero l,e ferrovie, o volessero intromettersi nella direzione di queste! Però lo Thornton gli rispondeva a proposito, che è ridicolo il pensare che si voglia attuare nell'associazione una direzione plurale, collettiva e che l' associazione deve, come qualunque società cli capitalisti, provvedere al proprio governo. Ma il modo di provvedervi è malagevole: i soci sono poco disposti a sottomettersi alla autorità del g-erente: eppure, perchè la società funzioni bene, è nccessatio che questi ne abbia moltissima, è necessario che sia un vero dittator-e o quasi ! E se si accetta una tale autorità, sfuma buona parte di quella libertà, che i soci sperano di conquistare colla associazione; ed in tal caso, aggiunge il Thi•ers, perchè non accettare addirittura un padrone? Al che si risponde dai fautori della associazione, che un direttor,e, per quanta autorità abbia, è sempre revocabile, dipende sempre dalla asso-

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