leV2, asrnluto, immutabile; e guai a chi osasse toccarlo! La società cli produzione introduceva in questo ordinamento qualcosa di nuovo, qualcosa di diverso; e questo solo bastava perchè la si dovesse combattere ad oltranza. Anche ora, per quei pochi che son rimasti e rcsta110 rigidamente fossilizzati nelle idee <li quarant'anni fa, e rinnegano persino i fatti, pur di non smuoversene. le cose sono le stesse: e quelli sono ancora avversarii ad oltranza deHa cooperazione, e più di tutto di quella di produzione. Ma invece 'tutti quegli economisti, e s0110 i più, che seguirono l' ordinamento economico nel suo sviluppo, e lo videro sempre quale era e man mano che si modific::wa, e non quale era stato, o soltanto quale aveva accennato ad essere; tutti quel 1: che ne videro tramutarsi k forme, e, anche sem:.1 essere t·splic1tament 1.:: seguaci del metodo storico o del!' indirizzo evolutivo, si penetrarono alcun poco del principio della relatività delle forme economiche; e mentre osservarono i mali gravissimi che l' attuwle ordinamento portava con sè, ammisero Ja pos,sibilità di rimediarvi anche con qualche forma nuova, che accennasse ad ordinamenti diversi .... ebbene tutti costoro, se non furono fautori della cooperazione e delle società cli produzione, 11011 ne furon neppure di certo gli avversarii ad ogni costo. Ed il successo trionfale che ebbero le società di consumo in Inghilterra, fece ai più i11lustri economisti di quel paese concepire le più lusinghiere speranze sugli istituti che si basavano sul principio della cooperazione; ed anche altrove la simpatia di cui essi erano circondati, i resL1ltati che davan cli sè, conciliarono loro l'opinione favorevole di molti economisti. Passarono gli anni, e cogli anni si ebbe una esperi,enza sempre più generale e comP'leta: eia questa esperienza le società cooperative riuscirono tr.ionfanti; b oossibilità e l'utilità loro furon dimostrate ad esube- ~·anza, e talune forme, colla loro cliffusione e col loro
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