Ugo Rabbeno - Le Società cooperative di produzione

r33 sviluppare in loro sempre più forte il sentimento della fratellanza e della solidarietà, e di conseguenza tendere a soffocare in sul nascere quegli antagonismi di dinrso genere, che noi vedemmo sorgere in seno cl ella stessa loro classe; e con questi sentimenti paralizzare quelle tendenze egoiste, che necessariamente si &volgono sotto lo stimolo dell'interesse individuale, e tolgono alla società di produzione gran parte del suo valore sociale e morale. Circa quest'ultimo punto però noi facciamo senz'altro le più ampie riserve, poichè riteniamo immensamente difficile riuscire a porre argine alla azione dell'interesse individuale, che, a nostro avviso, non è possibile nè eliminare, nè soggiogare; ma i cui effetti perniciosi si possono evitare soltanto, ove in un ordina1111entoequilibrato si bilancino i diversi interessi e li si accordino fra di loro. Ora a questo miglioramento morale ed intellettuale, base necessaria del miglioramento economico, tutti, lo ripetiamo, possono e debbono contribuire. Lo Stato e gli altri enti pubblici, colla diffusione dell'insegnamento professiona'le, tendente a fare dei buoni operai e quindi dei buoni cooperatori; colla diffusione della istruzione generale; coll'interessamento che si prendano per tutte le questioni riguardanti il lavoro, collo studio di ta'li questioni, mediante ufficì di statictica <lei lavoro, ccc., ecc., e colla conseguente diffusione fra gli operai dei resultati di queste ricerche, additanti la migliore e più pro,ficua via da seguirsi nei loro sforzi. I privati cittadini delle dassi più elevate e più colte, con una attiva propaganda di educazione e di moralizzazione, colla diffusione delb idea dell'associazione e della cooperazione, coI propugnare fra gli operai i migliori sistemi di cooperazione, e studiandosi di dare migliore indirizzo alle istituzioni operaie, i cui sforzi spesso sono paralizzati da errori e dal ,cattivo ordinamento. Ma più di tutto poi possono e debbono fare, ed anzi « fanno» in questa via gli stessi operai, colle

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==