Carlo Gide - Le profezie di Fourier

252.Sc52.52S"2.5225252.522.52525252525252.52.52.52.52.52.5 Debbo confessarvi - e come esordio è certamente una confessione pi1ubtosto impressionante - che è di un pazzo ch'io debbo parlarvi. Proprio di un pazzo, e per aggiunta del pazzo più completo che si possa immaginare. Giudicatene voi stessi! Prometterci uno stato sociale nel quaile da•lle tre d.el mattino tutti, sai-anno in piedi per correre al lavoro con maggio•r ardore che non si provi oggi a recarsi ad una festa; - dove 110,n vi saranno più soldati perchè saranno finite le guerre, non si avranno più gendarmi e agenti di polizia perchè non esisteranno più ladri; dove si troverà ancora quaJche medico poichè vi potrà essere ancora qualche malato; ma dove questi medici riceveranno i loro onorari in ragio,ne della salttte generale, per modo che incasseranno tanto meno quanto maggiore sarà il numero <legli ammalati; - dove la ricchezza sarà così abbondante e la vita così squisita che il più po·vero degli umani godrà d'un conforto ben superiore a quello degli odierni Rothschild; - do,ve l'esistenza non sarà che una festa continua e rinnovantesi quotidianamente - sogno di un mondo così supe1'.iore allo stato attuale delle cose che per citarvi le espressioni ingenue dello stesso Fourier: « Se fosse a no,i dato cli intravvederlo solamente in tutta la sua gloria, è indubitato che molti cadrebbero uccisi dalla violenza delta loro estasi e altri ammalerebbero di stu-

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