Carlo Gide - Le profezie di Fourier

28 Il Falanstero non dovevai essere costituito sulle basi di una uni.ca: grande soci,età, ma da una moltitudine di picco,le società che egli ,chiamava cli serie, cia,- scuna delle quali avrebbe dovuto consacrnrsi ad uno speciale ramo dli produzione. Ogni lavoratore, nel suo perusiero, dov,eva ,essere membro di veinti o trenta di queste p'iccol,e :sodetà, di queste serie e doveva p,assa-re alternativamente daWuna a,ll'alt:Jra, in modio da ded'icarsi nella stessa giornata a otto o dieoi occupazioni diverse. Fourier vedeva in questa varietà di lavoro una condlizi~1ne indispensa,bi,le del lavoro attraente. Era secondo lui la socLdJi,sfaz.iolTnheecessaria di questo bis,01gnodi cambia:re, innato neH'uomo, che egti chiamava pitto·rescamente farfalla. Ed egli pensava che grazi 1 a a questo farfalleggiamento p,erpetuo non si avr.ebbe avuto mai H tempo di af fatica·rsi e di a:nno,iarsi. Ecco qui testualmente tracci:ata da Fourier l'occupa:zi1onedella giornata di un abiita111tdeel Fa!lanstero. Giornata nel mese di giugno. Ore 3.30: alzarsi e vestirsi. » 4.--: J.avoro•: gruppo scuderie. » 5.-: lavoro: gruppo gi-ardino. » 7.-: colazione. » 7.30: lavoro: gruppo falciatori. >> 9.30: laivoro : coltura di lregumi sotto tenda. » 11.-: lavoro: serie tavo,1'e. » 13.-: pranzo. » 14.-: lavoro: seri,e dellie selve, legnaiuoli. » 16.-: lavoro mainifatture. » 18.-: l!avoro inaf fiamento. » 20.-: seduta alla Bor,sa. » 20.30: cenia. » 21.-: ritrovi ricreativi. » 2.2.-: letto. Egli si difornde del f\esto iin molti puniti .su questo carattere particolare che dovrà a,ssumere il lavoro in questo nuovo monello che eglii sogna. Egli vuole che il

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