Camillo Berneri - Compiti nuovi del movimento anarchico

Assieme al problema di un rinnovamento politico, Berneri sentiva con eguale se non maggiore impegno, il problema di un risanamento morale del movimento. I suoi rilievi su questo argomento, potrebbero costituire una raccolta di precise annotazioni sul costume del militante. In proposito non possiamo fare a meno di presentare ai nostri lettori una di queste note, relative al problema della vigilanza e della profilassi rivoluzionaria contro le spie e i profittatori, intrufolatisi nel movimento: « Chi vive in seno al nostro movimento nota da qualche tempo in qua che si vanno facendo sempre più numerosi quegli individui che si professano compagni e, come tali, richiedono, quando non pretendono, la nostra solidarietà. L'aiuto non viene negato; non si va per il sottile, non si chiedono informazioni, non si lesina; si o[Jre denaro, ospitalità con quella generosità che è una delle qualità morali indiscutibili del nostro movimento. E' frequente il caso che il « compagno» aiutato sparisca da un momento all'altro e che, quando si vuol chiudere la gabbia l'uccello abbia preso il volo. Il più delle volte si. tratta di sfruttatori, qualche volta di spie. Una necessità che s'impone oggi, data questa frequenza dei casi sopraccennati, è quella di aprire bene gli occhi e di non allargare tanto facilmente i cordoni della borsa, tanto più se è quella stessa da cui attingiamo il denaro indispensabile allo sviluppo della nostra propaganda: dalla sottoscrizione per il giornale alle spese per la conferenza. Occorre diffidare anche degli « intellettuali ». Molte volte una facile loquela od una penna abile sono un ottimo vade mecum per gli sfruttatori e un'ottima maschera per le spie. Molti compagni vengono attratti dall'eloquenza incendiaria di questi parassiti che il più delle volte tendono insidie al moVimento, e si lasciano accalappiare nella rete del savoir faire oratorio e scribacchino in modo tale che anche se qualche voce onesta, certa e coraggiosa si leva a smascherare, non l'accolgono. Occorre diffidare di chi non lavora, di chi vive una vita i cui mezzi sono sconosciuti o dubbi, anche se si tratta di un giornalista o di un conferenziere di valore. Il « ci torna comodo» è stupido quanto assurdo ..... Occorre liberare il movimento dagli spioni e dagli sfruttatori. Come? Diffidando dei nuovi venuti, di coloro che non si sa donde vengono e dove vadano, di coloro che non si sa come e di che cosa vivano, di tutti coloro che confidano con facilità azioni immaginarie e che spingono i giovani entusiasti ed ingenui ad agire, che sfruttano o fanno la spia o gli agenti provocatori coprendo il loro ignobile agire con la retorica esplosiva, con gli abbracci espansivi e le parole grosse. Se non sono nè sfruttatori nè spie sono dei leggeri, degli esaltati, dei bacati, degli individui che non possono che danneggiare il nostro movimento. I o sono per allontanare sistematicamente da noi coloro che conducono una vita oscura ed indegna, anche se intelligenti ed attivi. E' meglio che muoia un giornale piuttosto che sia diretto da un Terzaghi; è meglio che si rinunci ad una tournée di conferenze se le deve fare un farabutto parolaio. Chi non lavora, chi nasconde la propria vita, chi getta la zizzania e lo scoraggiamento, chi predica un invidualismo malsano è da sospettarsi. Se si attendono le prove materiali non si leverebbe dal movimento che qualche sfruttatore o spione minchione. Quelli intelligenti ed astuti sanno crearsi un seguito. E vi sono dei compagni - e formano, forse, la maggioranza - che non vogliono creare scandali. Io la penso diversamente, molto diversamente» (« Libero Accordo» - 3 settembre 1920 J. · Cosi era Berneri. Di lui riproduciamo in questo opuscolo sei articoli: primi tre su B1bl,otecaGino Bianco \

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