Camillo Berneri - Compiti nuovi del movimento anarchico

'bilità di azione. La propaganda ideologica va bene a Milano -come a Parigi, a Londra come a Buenos Ayres, ma essa non basta. Bisognerebbe che i compagni italiani si ambientassero anche politicamente, cercando di parlare la lingua del paese nel quale vivono, di partecipare alla vita sindacale del luogo, di esaminare i problemi sociali sotto gli aspetti particolari che quelli presentano in quel dato paese, per quella data categoria di lavoratori. Molti compagni cadono nell'errore di considerare il movimento, solo come una scuoia di propaganda nella quale si ripetono i principi, e non come un'officina di indagini e di esperienze, rivolte alla vita più vasta della specifica attività politica. La propaganda educazionista e tutte le "iniziative come quelle naturiste, vegetariane, esperantiste, ecc. sono utili, ma dimostrano l'incapacità o la mala voglia di affrontare problemi più vasti e di agire su campi più pratici. Si è dato troppo peso a questioni secondarie, come quella del libero amore, perchè è più facile fare dell'accademia che impostare i problemi su basi di studio, di osservazione, di esperienza pratica. E' necessaria una revisione di metodo. Bisogna che i compagni più intelligenti e più colti trattino, utilizzando le particolari conoscenze ed esperienze, dei problemi tecnici della ricostruzione sociale, del movimento operaio, e di tutte le altre questioni che hanno importanza per la maggioranza degli uomini. Bisogna che tutti i compagni considerino il proprio lavoro (l'operaio la fabbrica, l'impiegato l'ufficio, l'insegnante la scuola, ecc.) come un fecondo campo di osservazione e di riflessione, e cerchino di svilupparsi professionalmente, per la propria emancipazione e per il potenziamento del movimento; che ha bisogno di élites anche, anzi, principalmente nel mondo del lavoro. Questa riforma il movimento anarchico italiano deve volerla realizzata al più presto ed il più possibile, poichè, appena perso il contatto con le forze operaie, esso non è riuscito ad affermarsi come avanguardia rivoluzionaria, mancando così anche all'unica forma in cui pareva e si diceva preparato. Il movimento nostro, abbandonato al rivoluzionarismo generico e al mito populista, è caduto in doppio errore: quello di un estremismo verbale troppo continuo per essere efficace e per trovare adatte rispondenze nella situazione, e quello di contare troppo sulle masse, fino a subordinare l'iniziativa rivoluzionaria alla partecipazione di quelle, mancando così al compito di aprire la strada con l'audacia ed il sacrifizio delle . minoranze volontarie. L'organizzazione (l'Unione Anarchica Italiana) ha vissuto poco, ma qualche anno di vita sarebbe bastato, se fosse esistita tra noi una costante ed intelligente volontà rivoluzionaria, a fare di essa un organismo di combattimento capace di agire con coordinazione e simultaneità, anche fuori dei -quadri sindacali ed indipendentemente dai fronti unici, che I I B1bloteca Giro Binrco

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