Harold J. Lasky - Il battaglione segreto

stenza col far precipitare una cns1 m cui esso potrebbe facilmente essere sbalzato dal potere. E, guardando alla esperienza storica del passato, in Inghilterra nel 1642, in Francia nel 1789, ·in Russia nel· 1917, _tale situazione maturò solo dopo un lungo periodo di tirannia che culminò nell'umiliazione della disfatta militare. Tale non è stata l'esperienza della 1 Gran Bretagna; ed è difficile vedere perchè essa debba essere inevitabilmente la sua esperienza nel- futuro, a meno che i comunisti non ritengano che un Governo conservatore voglia gettare il Paese in una guerra culminante con una disfatta, allo scopo di distruggere il Partito Laburista. Ma anche se esso fosse capace di tale insana follia, il .fatto stesso della sua sconfitta in guerra sarebbe fatale alla sua esistenza come governo; e il potere passerebbe allora o ad una Giunta autoeletta dalle Forze Armate o a quel Movimento Laburista che si intendeva di_struggere. Se il potere _passasse ad una Giunta del tipo suddetto, sarebbe per lo meno improbabile che gli stessi uomini che hanno perduto la guer"ra sul campo fossero capaci di mantenere l'assoluta ubbidienza delle loro trpppe allorchè iniziassero a governare con un atto di autorità; io penso che la tradizione della supremazia civile provocherebbe rapidamente la loro caduta spezzando la loro unità di propositi. E se il potere, in tali circostanze, passasse al Movimento Laburista, questo avrebbe la migliore possibilità di sopraffare ogni probabile opposiz\one. Diviene. qui necessario far risaltare le condizioni in cui nacque e si sviluppò la teoria comunista della rivoluzione inevitabile, con la concomitante affermazione che la dittatura del proletariato è la sola - strada verso il socialismo. Si tratta, come ho accennato, di un retaggio dei Giacobini della Rivoluzione francese. Prematuramente sfruttata dal Babeuf, essa fu trasmetsa dai suoi discepoli, specialmente dal Buonarroti, ai socialisti, che combattevano così coraggiosamente il reazionario e antidemocratico regime di Guizot, da un lato, e al piccolo nucleo di rifugiati internazionali che,- in Parigi, Bruxelles e Londra, erano fuggiti, o erano stati espulsi, dài despoti che spezzarono quel notevole sforzo di democratizzazione che· rese il 1848 un anno così memorabile. La teoria comunista, questo è il fatto, nelle sue prime ·ctue fasi fu elaborata da uomini che non avevano mai conosciuto una democrazia costituzionale, che avevano poca esperienza di un solido e b'en organizzato movimento sindacale, e potevano sperare, col seminare discordia nell'esercito, di combattere i loro governi sulle barricate con -delle possibilità di successo, anche se piccole. Nella sua terza fase, essa fu plasmata da Marx in quel brillante opuscolo in cui egli dava alÌa Comune di Parigi del 1871 - essa stessa· il prodotto di una sconfitta militare - un carattere e una filosofia di cui i suoi" artefici erano 23 BibliotecaGino Biancp

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