Henry Barby - Il martirio di un popolo : i massacri dell'Armenia

llli.NRY. IIÀ.RIJY Le due i1uermiere tedesche raccontano poi che i giorni seguenti,/ n.ei1 ca:n1pi di frumento, allora in ' . . piena maturazione, S\11 diede la caccia agli A.rnieni che vi ·si erano uascosti in gran numero. / •. · • 1 • ··-~-· « Continuamente, --. aggiun.gono - arrivava- • I .. no carovane ,di deportati, . cl1e, in seguito erano portati al massacro. Le testimonianze che n.osiabb.iamo :raccolto sono unanimi su questo soggetto. Più tardi j} nostro cocchiere, u11 Greco che aveva . . . ~ssistito .a parecchie uccisioni, ci raccontò che si legavano le inani alle vittime cl1e venivano, poii, 11recipitate nel fiume. dall'alto delle roccie. Questo 1nezz_o, che gli assassi1ni consideravano più sp.editivo, · era ampiegat•J quando le vittime erano troppo numerose. « Il· 17 giugno,. la sera, ci ;recammo, col farma- . cista G... della Croce Rossa, 8: fare una passeggiata. I (Il nostro compagno provava per le -crudeltà tur- . I che lo stesso orrore di, noi; disse- chiaramente ciò . che pensava a quel proposito: e perciò fu, com,e noi, licenziato). Incontrammo un gendarme il quale ci avvertì che a dieci minuti di là si ez:a fermato un convoglio di espulsi di Baiburt. C~ proibì di · andarci, ma ci raccontò in modo com- · llÌ;ovèntissimo che gli uomini, che ne facevano par .. te, erano stati massacrati. Al gri1 do di : « l(essin ! Keiiin!... C-ueliorlar!. .. )) (Uccidere, uccidet0L .. - 66-' f Bi olio teca Gino BiaAco , ili

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