Leone Gurekian - L'Armenia nell'anima italiana

Gli animi che sentono sanno proteggere. Nelle varie manifestazioni avvenute, durante l'attuale conflitto, in Italia e massimamente in quelle di novembre, a Roma, imponenti e significative per le adesioni di eminenti personalità parlamentari, i voti espressi per l'Indipendenza armena palesarono quanto saldi si conservavano ancora i legami che uniscono i due popoli dell'Italia e dell'Armenia. Malgrado le vicissitudini, attraversate da ambedue, sotto il dominio degli stranieri, questa tradizionale amicizia, -tramandata dai Romani alle insigni Repubbliche italiane, riuscì a mantenersi inalterabile fra l'Armenia e l'Italia. Ottenuta la sua unificazione, questa fece del suo meglio per alleviare le sofferenze della sua consorella di sventure, poichè l'origine dell'inasprimento degli eccidi ll'lloscopo di sterminare la razza armena, risale all'epoca del Risorgimentq italiano. Questa stolta e crudele determinazione fu presa dal Turco, contro l'esistenza del miglior e del più fedele - come egli stesso stimava - elemento del suo Impero, dal momento che egli si accorse di essere stato, nel dominio della civiltà, superato dall'Armeno. Le guerre gli diedero ognora l'occasione di sbarazzarsi dei sudditi che non gli convenivano più. Così avvenne durante le guerre del 1856 e del 1877, costringendo il Congresso di Berlino ad imporre alla Turchia le riforme armene, le quali, invece di emendarla, la dovevano inferocire di più contro quella popolazione cristiana, colpevole Brb ioteca Gino Bianco

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