Miscellanea del giorno - 1847

( 92 ) no un san"uinoso scombuiamento. L'asserzione non solo non e~a verace, ma toccava il ridicolo. La povera Toscana a quel tempo era beatissima del suo governo, tutto liberale benivoglienza, tutto dolce come il suo clima, tutto fede alle tradizioni del gran Leopoldo; era una bestemmia credere il Palazzo Vecchio c Pitti contenessero un bricioli no di fiele. La Toscana era un paradiso; ad onta de'motu-propri, il Granduca era detto padre de'sudditi; c se una cosa andava a male, esclamavasi : - Poverino! e'vuole; ma i parenti non vogliono.- Un altro giorno, l'innocente Gazzetta accennava tumulti nelle Ro!l'lagne, cospirazioni giurate, sotterranee congreghe, messi della Giovine Italia percorrenti l'intera penisola e lasciando una traccia di fuoco e il sentimento della distruzione ove toccassero, molte casse di fucili sbarcate a Livorno o ad Ancona, movimenti di truppe, misteriosi arresti, diiTuso ed arrogante fervore negli auimj, Bologna non aspettare che un segno per insorgere , Forlì alla vigilia d'una rivoluzione, c simili bagattelle. Molti, giovani d'età e di speranza, credevano, eripetevano sorridendo le novelle della santa Gazzetta ; molti, informati meglio, non credevano punto; ma pur sospettavano qualche cosa ùi vero nelle bugiarde voci. Cresceva fiducia ne'buoni di nuovi fatti, di non lontani destini; il clero afTaccendavasi contro l'empietà de'moderni tempi; nel sentimento della lor debolezza e della loro ingiustizia, impennavansi i governi, impauriti del nulla; tutto il canagliume della polizia sbucava dalle sue tende e si metteva in aguato. Si soffriva in Italia , e l'Austria rideva. Ecco alcun che intorno alle intenzioni e agli effetti

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