Volontà - anno XX - n.4 - aprile 1967

care per essi la vil:l, in un'azione o in una creazione che può dirsi anche soltanto passione• (Vita come arte, p. 21-22). Arte clunquc contrapposta a filosofia si rivel;.1un'illusoria metafi– sica, e chi ha scoperto l'illusione non può più operare tenendo di vista la costellazione dei presunti \'alori uni\'er. sali, ma vivere di esperienze imme– diate, con 1utto il rischio che questo cornpor1a. Senonchè Spirito non .si appaga di un mero atto di rivolta, e la disper· sionc che minaccia il suo pensiero é vinta perchè • il principio della ricer– ca• non é smarrito. Se é ,·ero, in– fatti, che la vita non può trascendere l'arte cd é condannata al dubbio, é pur vero che, proprio in virtù di que– sta limiiazione, è avvertita l'esistenza dell'altro termine e cioè della certez– za filosofica. Ed è un •fatto,. che esso si impone come esigenza in· sp1cj!abilc. Esigenza e miste1·0, può conclude– re Spirito, che fanno della vita come arte una \'ita come ricerca Così che i motivi esistenzialistici che troviamo nella ~ua opera, invece di servire da pretesto per una pessimisti– ca fuga dal mondo, si tramutano in altrettante ragioni di impegno nel mondo. Pcrchè la vita ccme arte non va di– sgiunta dalla vita come ricerca; vi– vere vuol dire conoscere e fare non in maniera in-azionale, né secondo valori dati, ma in vista di una razio– nalità da conquistrae. DAL CORPORATIVISMO AL COMU· NISMO. Il passaggio dalla filosofia alla scien– za segna anche il trapasso dal corpo– rativismo al comunhmo. Esso è in nu- 216 ce già nel 1932 allorchè nel convegno di Studi corporalivi a Ferrara, Spirito c~pose, sia pure con la terminologia del corpora I ivismo fascista, una con– cezione di caralterc essenzialmente comunista (I). La cr-isi si manifesta pienamente nel 1937, l'anno s1c~so dc La vita come ri– cerca. Il problematicismo che ha in· vestito l'attltalbmo sulla base logico– gnoseologica, è trasferito sul piano pratico, ove La distinzione-opposi1jo– ne trn particolare e universale si con– figura nell'altra di bene relativo e be– ne assoluto, ira utile e bene, e quindi tra economia ed etica. La concezione corporathiistica ha cercato di eliminare tutte le antino– mie, e in particolare quelle che tutte le riassume, .. l'individuo e lo Stato». Ma la pretesa risoluzione si è rivelata illusoria e « la ~ocictà trascendentale• gentiliana ha mostrato il suo carat– tere fittizio. Per realizzare la società trascendentale, sostiene Spirito, biso– gna sopprimere la proprietà privata. La • libertà di una determinata clas– se che detiene il potere economico: l'individuo del liberalismo non è il vero individuo, in quanto esso è con– cepito atomisticamente .contrapposto alla società. La critica spiritiana, che ha invc– slito la fiolosofia sul piano teoreti– co, investe con ,t11rettanto \'igorc le concezioni etiche, politiche cd econo• miche. Ma si tratta appunto di una criti– ca per il momento, che demolisce Ja. (I) Ricordando l'epi.)Qdio l'autore di recente ha ~ritto: • A Fcrarra esplose, 11ppun10, l:;i tesi comunit::iria. L.1 proprietà. indi\•itlualc \'C• ni\':;i negata e si proponeva l'istituto della "corpura;.ionc propricrnrì::i " •· (Crltlc& della de– mocrazia, Firervc. 1%3 • 1>.33).

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