Volontà - anno XVII - n.8-9 - agosto-settembre 1964

il firmamento perchè venivano scoperte nell'animo umano energie nascoste che i go,•crnanti ignoravano. L'imponenza dei falli obbligava a pesare che se questo era il principio, nessuno avrebbe polnto prevedere la fine. E così effettivamente avvenne, giacchè dopo il 1789 la rivoluzione avanzò e trascinò seco nuove schie– re, portò. nuovi elementi nella lotta incessanle e si manifestò in tutti gli ordini della vita sociale, politica, economica cd intclleltualc del mondo. La rivoluzione inglese opnav;i. entro una sfera economica a tendenza mo. derna - che essa vedeva come manifestazione del progresso, - ed entro una tecnica industi·iale, incalzata per necessità geografica dalla vicinanza con la Francia, dove i tizzoni scmispe,nti infiammavano cuori e cervelli. La necessità di dar impulso alla tecnica sulla quale l'impero inglese riponeva le spe– ranze per mantenere in attività la sua flotta e lo sfruttamento delle colonie, lo obbligava a trovare una via di sbocco diversa da quella disperata del popolo francese. li pensiero inglese restò ino1-ri<lito di fronte agli avvenimenti rivolu. zionari francesi, e non soltanto per puritanesimo, ma per i torrenti di lava scaturiti da un vulcano che fece saltare le bastiglie e per le passioni che scat.e. navano tali for1.e che nè le forche, nè le fucilazioni potevano contenere. Frattanto il suolo europeo veniva ripartito in principati e suddiviso in regni senza consistenza (i qu3li non risolvevano nulla giacchè, tra l'altro, ave• vano una vita effimera poggiata sulle armi di eserciti mercenari), in cui i popoli e la cultura, in questo travaso di uomini e di popoli, non avevano nulla da rare: lo stesso sistema di arricchimento sproporzionato per le ambizioni dei forti e la stessa miseria dei deboli e la legge dell'autorità come ultima parola del governo, cioè quanto sin dall'antichità, quasi ai limiti della preistoria, era il sistema di governo. Ma in questa farragine d1 speculazioni private, la rivoluzione della Comune venne a ricordare ai potentati. nuovamente tranquilli, che l'idea e l'azione insurrezionali, sviluppatesi storicamente attraverso la ricca fioritura della filosofia, risorgevano come simbolo dell'avvenire. La rivoluzione francese - che andò conquistando l'Europa cd il mondo civilizz.ato - dopo diverse tappe, faceva così il suo ingresso nello sviluppo di un nuovo processo il quale, pur datando da un secolo appena, già preannun– ciava che il mondo stava per entrare in una nuova costellazione. Non avevano detto Danton, Mirabeau, Marat, Robespierre, Desmoulins che essa preannunziava un'aurora umana in cui l'uomo si sarebbe sentito sicuro sulla terra? Perchè non ricordare il loro pensiero dopo che, uno dietro l'allro, tutti furono gettati nelle fiamme dell'odio quale compenso a tanto fervo1·c e a tanto impegno nel frantumare il viluppo terrestre dell'oscurantismo col fuoco sacro delle idee che ancora oggi ci illuminano? Quelle idee dissimili e, apparentemen1e contraddittorie, venivano dall'Egitto, da Creta, dalla Babilonia, dalla Grecia e chiudevano il ciclo degli antichi im. perialismi per ristagnare nei quindici secoli di falso cristianesimo. Tuttavia, 464

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