Volontà - anno XVII - n.7 - luglio 1964

Prevarrà la pianifìcazione autoritaria o quella libertaria? I semi di libertà racchiusi nell'alveo della cultura riusciranno a dare i loro frutti? Le masse riu– sciranno a riscattarsi dall'imperio della propaganda, della réclame, dello in"'! dottrinamento, per farsi individui liberi e coscienti? Rispondere in senso negativo o po,;itivo sarebbe un giudizio prematuro ed azzardato. C'è di vero, però, che il compilo dei movimenti anarchici oggi di fronte a questo progressivo intruppamento <!egli uomini, favorito anche dal potenziamento della macchina e quindi dall'automazione, è più necessario che mai per motivi di ordine morale e sociale. IV. Io penso che oggi non si po~sa più parlare di due blocchi antagonisti: Rus– sia e America. La nuova politica di coesistenza ci vieta di pensare che tra que~ sti due tradizionali blocchi ci siano inlerc-ssi contrastanti. Si tratta invece di due stati imperialisti che hanno entrambi l'anima capitalista. Ora bisogna pure fare i conti con altri blocchi, come quello che fa capo alla Cina, quello dei paesi africani e quello dell'America latina. L'anarchismo, in questa situazione caotica, può ancora servire da bussola al movimento ope– raio internazionale, il quale proprio d:t questa congerie di interessi contrastan– ti, ha cominciato a capire che la Russia non è la patria del proletariato e che gli interessi di tutti gli stati sono in antitesi con quelli dei lavoratori. Per cui di fronte ad una Internazionale capitalista efliciente in tuui i suoi meccanismi economici, si potrcbbo ricostituire una autentica Internazionale proletaria che dovrebbe riprendere il tradizionale slogan: • l'emancipazione dei lavoratori de– ve essere opera dei lavoratori stessi ». V. Dopo questa esposizione mi pare che al quinto quesito indirettamente ab– bia risposto. Comunque suggerire dei mezzi per accelerare la realizzazione dei nostri obbiettivi mi sembra inopportuno, in quanlo ogni fase storica richiede degli strumenti di lavoro atti a trasformare la realtà del momento. E se è vero, co– me detto più sopra, che il movimento anarchico internazionale ha bisogno di adeguare i suoi mezzi di penet ro.zione fra le masse al momento attuale - quin– di problema di organizzazione e di coordinazione delle iniziative - è ancha vero che dovranno essere i partiti del movimento operaio e democratico a ri 4 vedere le loro posizioni, abbandonando il mito della lotta parlamentare, che nel corso della storia ha portato quel movimento a posizioni di difesa. Solo con la partecipazione di queste forL.e e quindi con l'allargamento della base rivoluzionaria si potrà unitariamente riprendere l'offensiva contro il capi– talismo e lo stato per costruire la società senza classi. PIERO RJGGIO 419

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