Volontà - anno XVII - n.7 - luglio 1964

In questa situazione generale, secondo mc, bisogna collocare il movimento operaio per riuscire a vederne lo sviluppo. Volendo essere ottimisti, riteniamo che, elevandosi il livello intellettuale delle popolazioni e migliorando il tenore di vita, il movimento operaio possa - data la delusione ormai eclatante che ha prodotto la politica dei partiti - ritornare nell'alveo dell'anarchismo, scegliendo il metodo dell'azione diretta che è quello che storicamente ha dato i migliori risultati. Però ciò potrà avvenire a condizione che il movimento anarchico in– ternazionale saprà adeguare la sua organizzazione interna alle necessità del momento storico che attraversiamo. Il. Contrariamente a quanto avviene in politica, nel campo culturale possiamo dire che l'anarchismo riesce ad influenzare alct1ne correnti di pensiero. Infatti anche se esse non si presentano dichiaratamente anarchiche, que– ste correnti di pensiero si avvicinano molto alle idee anarchiche e sono quindi libertarie. Direi che oggi nel mondo culturale si sviluppano alcuni aspetti del– l'anarchismo: alcune correnti eterodosse si muovono, per esempio, nell'ambien– te cattolico cd anche marxista - i due blocchi storici con cui bisogna pur: fare i conti - le quali richiedono in chiave libertaria la revisione di alcune posizioni dogmatiche tradizionali. La distruzione del concetto di dogma investe tutti i campi della cultura, dalla scienza alla filosofia e persino alla religione. In sociologia, poi, alcuni concetti come quello della « socializzazione del potere» e della «interazione» di tutti gli istituti sociali, ripetono in sede scien– tifica alcune tesi dell'anarchismo. In pedagogia il concetto di autorità viene sempre più soppiantato dal prin– cipio dell'auto-governo e della organizzazione scolastica responsabilizzata al massimo in tutti i suoi elementi. L'insegnamento non più imposto in misura eguale per tutti, ma adeguato alla psicologia del discente. Non più, quindi, livellamento ed uniformità, ma individuazione e differen– ziazione. Principii profondamente libertari. l!T. Quindi da questi brevi cenni si può desumere che nei vari settori della cultura ci sono i sintomi per potere sperare in una trasformazione in senso libertario della società umana. D'altra parte - e qui entriamo nella terza do– manda - le moltitudini non hanno ancora accusato l'urto delle nostre idee in maniera visibile. Perchè? A mio avviso, mentre - come abbiamo visto - nei vari campi della cultu– ra si prospettano idee nuove, libertarie, all'esterno abbiamo una società di massa: gli uomini si muovono in serie, i desideri, i gusti vengono sempre più orientati e pianificati. Oggi parrebbe che ogni manifestazione della vita venisse programmata. Questo, il pericolo orrendo che si affaccia nel mondo. 418

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