Volontà - anno XVII - n.3 - marzo 1964

favore di certi accusati ed è dell'ottobre 1946 la protesta dell'cOsservatore Roma• no> - «in nome della regola cattolica> - contro l'incenerazione dei corpi dei con• dannati a morte! Nnn siamo affatto a nostro agio quando la sola spiegazione uf– ficiale della Chiesa è che cnon si deve attaccare Pio Xl! perchè era un grande papa>. L!'! tesi principale della Chiesa, divulga– ta. negli ultimi nwsi. dallo stesso cOsser• valore Romano>, è che un intervento di Pio XII nella questione della liquidazione delle razze dette inferiori avrebbe fatt-0 più male che bene, aggravando la sorte dei deportati: per questo Pio XII si è astenuto! Come se, p~ chi andava ad a– limentare i forni crematori (gli stessi che tre o quattro anni più tardi scuotevano la coscienza religiosa dei funzionari vatica• ni), potessero davvero esistere, per im• piegare gli stessi termini dell'ancora car• din::ileMontini, cdelle calamità ancora più grandi>. Tocchiamo del restn qui con mano una contraddizione di più poichè Pio XII, du– rante una udienza privata concessa nel novembre 194S ad un .-x-deportato quale il dottor Gun, dichiarò testualmente: cNon fummo m.ai informati sui caratteri inu– mani della repressione nazista>. Chi ci crede oggi? La tesi di Paolo VI è più adatta ai tempi, L'accusa di flochhuth è, limitata com'è dalle esigenze teatrali. ben al disotto del• la realtà. Essa non ,,a oltre la constata– zione che. mentre Pio Xll (cioè il Vati– cano di cui era l'autocrate) ha avuto U· n'attitudine intransioente nei confronti del comunismo. che venne dichiarato intrinse– camente perverso. f•t straordinariamente induloente nei rio•1artli del nazismo, evi• tondo 0911icondanna e presa di posizione nette, Ora, come ho avufo occasione di scri– verlo altrove. sì tratta di qualcosa di più grave che di un tentativo, sia pure pusil– lanime, di salvar capra e cavoli: ci tro– viamo di fronte ad ,ma vero e propria complicità politica Mzi-vaticana, compii• cità che durava dal 1932. Il Nunzio Apostolicn Pacelli, con sede a Monaco di Baviera prima e a Berlino poi, fu, ancor prima di prendere la direzione della diplomazia vaticana, un fervente am– miratore del generale gesuita Ledochow– sh, il cpapa 11ero> esaltato fautore di U· na cfederazione nera> che avrebbe dovu– to comprendere le .1azioni cattoliche del– l'Europa centro-orientale (Austria, Slo– vacchia, Boemia, Polonia, Ungheria, Croa• zio e Baviera). Come poteva opporsi ad Hitler il quale, malgrado il suo paganesi– mo, mantenne sui rinturoni della cWer– macht> il classico cCott mit uns>, che a– veva realizzato ed allargato perfino que– sto folle sogno sanfedi3ta? Logicamente Von Pape11(l'uomo di fidu– cia del segretario di stato cardinal Pa– celli) si allea, come capo del partito cat– tolico tedesco, ai nazi"ti; vota i pieni po– teri al nazismo; approva la fusione della gioventù di azione cattolica nelle «Hitle– rjugend>; finn!!, com.Prappresentante or– mai del nazismo. il Concordato tra la Nuo• va Germania ed il Vaticano. quel concor– dato che dava la consacrazione ecclesia• stico alla barbarie nazista. Mussolini, Hitler, Franco: tre uomini e tre vergognose collusioni. Poi Lavai (al quale Pio Xli concesse il cnihil obstat> per il suo famigerato cStatut des Juifs>), De• orelle, Pavelitch, Tiso. Sangue e lacrime per oltre un decennio, il tutto asperso di acqua più o meno be– nedetta. Come non rimemorar.? i versi un po' vecchiotti dell'ancor bravo Carducci: ,Quando la mano dà Cesare a Piero, da quella stretta sangue umano stilla>? CLAUDIO CANTINI 177

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