Volontà - anno XVII - n.3 - marzo 1964

lt malttmore del clero tedesco (solleti– cato su un tasto scabroso come quello del passato (?) antisemita del cattolicesimo germanico) non ha però impedito a Ho– chhuth di ricevere il Premio <1.Hattptmann> e quello «Gioi-ane Generazione>. A fine settembre 1963 ha inizio la rap– presentazione de dl Vicario> (del quale sono in corso di preparazione, dopo la re– cente traduzione francese - malgrado le lettere di minaccia -. quelle inglese ed italiana; in Germania il dramma è alla settima edizione: 100.000 esemolari ven– duti in meno di dieci mesi. Si Parla inol– tre di un'adattazione cinematografica) al Teatro Municipale di Basilea ed al Al– dwych Theatre di Londra. Il 10 settembre il comitato dell'«Unio11e Cattolica Popolare Svi.aera>, dietro man– dato della Co11ferenzadei Vescovi. prote– stava già contro l'intenzione del teatro di Basilea di dare al pubblico «Der Stel– lvertreter>, che «cosWuisce una provoca– zione ed un'offesa per i cattolici svizzeri, trattandosi inoltre di un'opera tendenzio• sa che minaccia la pace confessionale, violando il sentimento religioso>. Mentre la parrocchia cattolica-romana di Basilea reagisce organizzando una con• ferenza di Burkhart - Schneider, professo– re alla Gregoriana di Roma, sulla perso· nalità e sull'opera di Pio Xll, le solite lettere di minaccia sono inviate al diret– tore del Teatro Municipale: il teatro, la sinagoga e la loggia massonica salteran– no in aria se il dramma di Rochnuth non è ritirato da1 programma. La risposta del direttore fu un fermo ri– fiuto di lasciarsi intimidire. Lo stesso di• rettore, intervistato da Radio Losanna ma– nifestò senza ambngi la sua convinzione che «se, per esempic. Pio XII. nella suo qualità di Vescovo di Roma, si fosse re– cato alla Stazione Termini quando apprese (ottobre 1943) la deportazione di 1.024 e· brei della capitale italiana, il triste con• voglio non sarebbe partito>. Lo stesso am– basciatore tedesco presso la S. Sede ma– nifestò, del resto, in un rapporto inviato a Ribbentrop, il suo stupore che da parte vaticana non ci fossa stata neppure una reazione formale. Il 24 settembre la rappresentazione ha dunque luogo con un servizio d'ordine di 150 poliziotti. L'«Azione dei giovani cristia– ni per la pace confessio11ale>aveva or– ganizzato ttna marcia silenziosa che bloc– cò per un po' le entrate del teatro; dei contro-manifestanti portavano dei cartello– ni sui quali si poteva leggere «Libertà per l'arte> e «Basilea non è nel Viet-Nam>. Un'interpellanza di un deputato catto– lico del Gran Consiglio del Cantone di Basilea ricevette la risposta del consiglie– re Zscfwkke: «La questione di sapere se il papa si è astenuto dall'intervenire durante le per– secuzioni degli ebrei è un fatto puramen– te politico. Non si tratta dunque di una questione di carattere co11fessio11aied il Teatro Mu– nicipale deve :presentare al pubblico dei problemi di attualità come auello del mu– tismo criticabile del papa>. • Le reazioni della stampa elvetica furono numerose e generalmente positive: «Questo dramma è un grido pungente che non si sente volentieri ... Un'istituzio– ne come il teatro, che pretende essere un luogo di dibattito e scontro delle idee, non ha solame11te il diritto, ma il dovere di presentare dei drammi come questo -,,. (« Basler Nachrichtem del 25 settembre); dl dramma è basato su dei documenti di guerra '.t/ficiali> «Nouvelle Revue de Lausanne> del 27 settembre): «Poniamo il problema sul piano della Chiesa: o essa poteva opporsi al massacro degli ebrei e doveva f'lrlo, altrimenti il suo silenzio era colpevole: o al contrario 175

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