Volontà - anno XVII - n.3 - marzo 1964

'1gni altività propagandistica ha per scopo queilo di ::i.ccelerare la realiz– zazione degli obiettivi che sono propri di un movimento e di porre le condizioni per la loro realizzazione. L'anarchismo è poco piu di un secolo che wolge una sua attività orga– niz.zata; cioè che non è più Iopera di qualche pensatore isolato, ma quella di una folta schiera di pensatcri e di uomini d'azione, e questa attività non si è andata affatto aflìevolcndo col tempo. Attua·lmente essa può sembrare minore solo in rapporto a quella aumentala in maniera veramcnic enorme degli altri partiti, e si può vedere l'insufficienza della nostra. Noi, si potrebbe dire, siamo ancora - mi pare che il paragone calzi - al periodo artigianale della propa– ganda di fronte alla propagar.da induslrializzata degli altri. C'è dunque manchevolezza, inadeguatezza e non adattamento ai tempi moderni. Le noslre manchevolezze sono numnosc. Parlando sempre in campo in– ternazionale, - ad esempio - noi manchiamo di una forte e capace Casa Edi– trice che con iniziative e mezzi adeguati provochi e pubblichi studi nuovi, ri– cerche più ampie cd approfondile; raccvlga e coordini collezioni di libri ed opuscoli, oramai esauriti o ìntrovJbili. Si manca di un quotidiano, fosse solo anche uno in campo internazionale; si manca cli un Centro di Studi e di un Archivio valido ed ~\tt.rezzato - importante è indubbiamente l'iniziativa della C.I.R.A. che ha sede a Ginevra, ma è poco aiutata e rimane insufficiente. Si manca dell'essenziale per lo studio e la ricerca, e co,;;ì tutte;>diventa difficile e inefficiente; la nostra attività impacciata non può trovare quella rispondenza che invece troverebbe se solo rispondesse di piì.1alla din::imica ed ai problemi della vita moderna che vo1Tebbe vedere non il solo lato negativo delle que– stioni ma anche quello positivo. Un grande industriale italiano moderno, mollo simpatizzante delle idee libertarie, mi diceva che su un punto dissentiva dalle idee e dall'attitudine degli anarchici, ed era - diceva - che «voi anarchici dite di no a tutto e per tutto. Questo no, quello no, quell'altro no ancora, e la vita passa, voi rimanete fermi senza concretizzare alcun lentativo di realizzazione anche dei punti minimi dei vostri programmi e delle vostre idee, pu11ti la cui realizzazione potrebbe aprire più che alle speranze, alla certezza, i cuori di tutti». Vi è dunque necessità di modernizzare i mezzi di diffusione. Siamo molto poveri, - si dice - ma non è una scusante; è piuttosto una colpa grave questa. Bisognerebbe creare una grande casa editrice, e sarebbe relativamente facile concentrare la nostre forze magari anche solo per quanlo riguarda la diffusione dei libri stampati dalle diverse iniziative e creare pubblicazioni a carattere inlernazionale, ccc. Per ogni attività, sia essa svolta n~l campo sociale o in quello politico, non rinchiudersi sempre e sistematicamente in noi stessi, ma aprirsi il più possibile. Prendere parte alle più clivers.:: iniziative ed espressioni del pensiero moderno; portare il proprio punto di vista ed indicare i nostri modi di rea– lizzare, in ogni campo, culturale, economico sociale. UGO FEDELI 153

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