Volontà - anno XVI - n.4 - aprile 1963

ironia fu la costai/le enlro la quale av- alle cose che premo110 più da presso), a- volse quel chacun maitrc chcz soi, ideolo- vreir.mo anche itiviato a Brunori uno gia che, nella Francia degli anni quindici, scritto specifico riguardante più che la giungeva a giustificare la guerra se altri 11rima parte della sua critica (quella sto- minacciassero di farla. Del resto, a chi riografica per intenderci), la parte teori. volesse saperne di piiì, basterebbe citare ca, 11ellaquale il Brwiori non ha fatto che w1 episodio della sua esis1enz,a:dichiara- ricalcare le vecchie orme della viscerale to inabile al servhio di campagna, du- critica antianarchica, pur ritenendo <li rante la guerra del '70, re.sia a Parigi si- condirla con un linguaggio più duttile ed no al 1871,sino al momemo ciot in cui argomentazioni più moderne. Promettia- 11011 teme di essere arruolato dai comu- mo all'ano11imo leuore di Chicago di ri• nardi; poi si reca a Ville-d'Avray e vi si tornare sull'argomenlO appositamente. Per ferma esat1ame11tesino alla fine della glo- ora, col conse11s0 del compagno Malara riosa Comune. Spettatore e curioso, 11011 (che già ci aveva inviato un suo scritto militante. sull'argomemo), riducendo l'articolo ri• messosi in forma di risposta, cerchere- Controrivoluzione in Cuba A codesta redazione non sarà certamen– te sfuggito !"interessante saggio di Nico– la Brunori, contenuto nel n. 58 (giugno-lu– glio 1962) dc La Parola del Popolo, che si stampa qui in America. Poichè c'è, nel saggio, un:1 critica scrr::tta agli anarchici sindacalisti. ai sovversivi libertari contro. rivoluzionari come li definisce l'articolista, ed anche un .:rnacco :1llcbasi teoriche del– l'anarchismo, come mai la rivista, sino ad oggi, non ha neppure tentato di rea– gire? Brunori è dunque nel vero? Sarei curioso di vedere come ve la caverete. Chicago. m.:ir1.:o 1962. (senza firma) Sì, ano:1imo letlorc di Chicago, aveva– mo letto lo scrilto di Brimori, anche per– cltè questi ci aveva inviato il 11. 58 della rivista alla quale tu li riferisci. E ti dicia– mo francamente che, se non fosse per la po:hczza di tempo dispo11ibite (a causa dei/a quale dobbiamo tiare la precedenza 222 mo di ... cavarcela. N. Brunori, dopo aver spiegato che le ri"oluzioni del passato « erano fatte per cambiare la politica e non l'econo– mia del Governo • e ciò sino al tempo della Rivoluzio Russa, allorchè « si com– prese che cambiare il Governo poUtlco significava niente se nel contempo non si riusciva a cambiare la dire– zione economica a vantaggio di tutti e non solamente di pochi », precisa che la rivoluzione cubana « è stata fatta da tutto il popolo, gente di ogni specie, agricoltori, impiegati, capitalisti, com– ponenti di vari gruppi politici, tutti in accordo per espellere il vecchio ditta• tore »; che, « fra tutta questa gente, a tendenze politiche diverse, il gruppo di Castro è r"iuscito a prendere posizione di superiorità, perchè per esso Jo scopo della ribellione non consisteva nell'at,. battere un governo per sostituire un altro dello stesso genere, ma si desi– derava soprattutto di adattare la cul– tura cubana ai mezzi moderni di pro– duzione »; che la 1;voluzione cubana va indicata « non come rivoluzione socia-

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