Volontà - anno XI - n.12 - dicembre 1958

to l"arutn analisi sembra i11<'"JJIU1rsi. Cos"è « J"interesse generale'?». Inn– no egli :;i rivolge alle scicoze aocia– li i cui poderosi trallati e sta1is1iche e documentazioni ammutoliscono di fronte alla semplicità dcl111 clomao– da. Jnvono egli si rivolge all'espe– rienza storica le cui grnndi ('Illustro• Ii nvvcn111cin nome dcll'iulcrcsse ge– nerale son là a dimostrare quanto il– luiò!orio esso sia. E l'autore dopo lo rM.i.c~na delle più grandi S('uole di ~odologia cd economia è portato a rispondere che l"intcresse generale non esiste. Non poteva concludere diHrsamente perchè egli rimane prigioniero del mondo che ossena; non intende mutarlo rn11 soltanto modificarne gli. accessori politici per poterlo meglio conscrvnrc. Ed inve– ce le a1tività economiche ccl u1ili1a– ric non possono a!"!surgcrc nll'etica dell'interesse generale senza mutar– ai dalle radici e pros1)crare su un lcrrcno solidaristico anzichè i;u di un terreno egoistico. Tro, are l'inte– resse generale nella giungla capitali– tla è come far nascere una colomba da un gro, 1 ig1io di ,•ipcrc. Se il prin– cipio della solidarietà umana divie– ne operante non può che Care giusti– zia sommaria di tutti gli egoismi nnli dnl dominio di clussc .. Mn se uno bludioso come F. M. non riesce a districarsi. da una realtì, n~gativa dopo averla tanto bene spiegata è pcrchi- in <1uesta realtà egli non ha !rovaio forze vi,•e r.hc agiscano per rigenerarla. Le conclusioni, o, ,·ero i rimedi che F. M. suggerisce ai maH diagnoslicati possono generare mali µc,rgiori. Poichè finteressc generale 11011 si può secondo lui riassumere in 1111 ron<·ctto chiaro, esso divrntn llllll ,111f',;lione di equilibrio, 1.111zi di 11r• Il· 11oli1ica che lo Staio deH cscrci- 690 lare al di sopra degli mteressi par– ticolari. Rafforzare quindi iJ potere esecutivo dcUo Slato, supremo rego– lalore delle libertà civili e politiche. Questa conclusione Ji uno studio– so sincero denuncia il clima in cui è maturato il colpo di S1a10 di De Gaulle, Fabrizio Ono(ri nel numero 6-7 di 1c Tempi 1110</cmi » prci.entando in mirabile sinte111i rautore e l'opera vi aggiunge prege,•oli appunti. Egli in– comincia con l'ossen•are che non v"è nelle società un solo centro di pote• re attorno al quale premono gruppi di interesse ma esistono bensì. ol– tre a quello statale, molteplici cen– tri di polerc, unzi ogni raggruppa– mcnlo o gruppo di 1}fcssione è a sua volta un ccnlro di potere che eser– cita nel suo ambilo decisioni impe– rative. Questa osservazione mi ri– chiama per slrana associazione d'i– dee la notizia dello scompiglio get– tato nel campo della scienza fisica e nucleare da una nuova teoria sull"a– tomo. Al congresso scientifico di Gi– nevra della scorsa 1•stale uno scien– zialo annunciò che Ja cosliluzione dell'atomo non è sohanlo di un nu• eleo centrale e di p11rticclle pcriferi• che, ma ogui particella è a sua vol– ta un sislema con nucleo e particel– le ognuna delle quali costituisce un altro sistema e cosi via, al punto che la ragione si smarrisce di fronte al– rinfinitameolc piccolo che sfugge aJ suo controllo e sembra ricongiunger– si affinfinilamcnte grande. Mi si perdoni la disgressione ma mi sem– bra che l'osservazione dell' Onofri riproponga in campo sociale lo stes– so tema. Proseguendo sulla scia da e~so apertu e frtu·,ionando sempre più i già molteplici centri di potere

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