Volontà - anno XI - n.4 - aprile 1958
italiaao esultò cd ascrisse tale crisi a suo favore cd in realtà come sul piano internazionale s'era lempora- 1rnamcr1Ic indebolito il blocco sovie– tico. s·era temporaneamente indebo– lita iu Italia l'opposizione parlamen– tare di sinistra. E come s'erano riac. cesi i 1·ircoli oltranzisti internaziona– li che caldeggiavano l'intervento ar– mato, i gruppi nostrani pii, reazio– nari invocavano il liberticidio. Però i governanti dell'opposto imperiali– smo fenza raccogliere l'invito al ma. celio studiarono di trarre dalla situa– zione il maggior ,,antaggio diploma– tico ed anche i nostri governanti stu– diarono di trarre dalla situazione il maggior \'antaggio politico dallo sbandamento degli avversari. Sareb– be tullavia erroneo esaurire il giu– dizio nei rapporti di forza degli op– posti blocchi ed ignorare le nuove esperienze proletarie e le nuove prospellive sociali da essa scaturite; ~arebbe erroneo ignorare che la re– staurazione sovietica in Ungheria non fu ostacolata dai cardinali, dai vecchi l)oliticanti e dai megafoni clell'imperialismo americano che sparirono al primo cigolio dei car– ri armati, ma {u iavcce ostacolata da una nuova realtà sociale che vedeva il proletariato alla direzione effetti– va clelle fabbriche cd in via di orga– nizzarsi per la direzione di tutta la economia nazionale. Sarebbe altret· tanto erroneo vedere la crisi del co– "'lonismo italiano in funzione dei blocchi parlamentari e degli impe– ranti antagonismi di partito ignoran– do il desiderio di rinnovamento po– litico e di chiarezza che s'era pro. dotlo in tulli gli strati sociali. Il blocco di opposizione subì realmente un duro colpo con quelle crisi, evi– dente nel sopravvenuto isolamento del partito comunista e da1l'impove- rimento qualitativo dei suoi quadri; ma non fu con un senso di scon.fìua che il popolo l'accolse, al contrario suscitò una viva aspctlazione di nuo– ve prospcllive che inaugurassero una azione pii:1chiara ed energica eonlro Je piaghe sociali della nazione. Que– sta aspellazione e questa volontà di rinnovamento riassumevano in sè co11temporaneamente l'esigenza del– la lotta rivoluzionaria scioha da fin– zioni ed opportunismi - e l'esigenza di un'azione riformatrice non f)iù sottomessa a iatticismi. Poichè il settarismo del p. c. non si esercita contro le ideolo~ie e le forze borghe– si ,·erso le quali protesta amicizia e volontà di collaboraziorw, ma si e– sercita contro le ideologie rivoluzio– narie che sono bollate cli tradimento, poichè nel liberale o nel democri– stiano i dirigenti del p. c. insegna. no a vedere un 1,ossibilc alleato, mentre nell'anarchico o nel lrot.z– chista indicano un nemico del prole– tariato, la crisi ciel milo e del dogma sovietico diffuse un atteggiamento favorevole verso queste idee proibite e si produsse una reviviscenza di vecchie ideologie e motivi rivoluzio– nari. Questo fermento e quesla vo– lontà di chiarezze che seguirono la crisi del comunismo italiano, diede– ro inizio a due ~rosse operazioni po– litiche: l'una ebbe nome antocriti. ca del partito comunista, l'altra ebbe nome unificazione sociali!'-ta. La pri~ ma fn un' e15plosionc d'insofferenza all'interno del partito comunista do– ve gli elementi più inquieti e politi• camente evoluti ruppero finalmente il silrnzio incora~~iati dagli eventi nuovi e costrinsero la <lirezione ad aprire un dibattito inlerno prepara– torio del congresso ed una revisi6ne critica del passato. Nell'ampio ed a- 181
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