Volontà - anno X - n.8 - 30 maggio 1957

sito che mi hai />Oslo, non vedo, ad essere sincero, che cosa io possa, an– cora aggirmgere alle considera:.ioni assai pertinenti con le quali tu l'hai accompag11nto e d,e. eia. sole, costituiscono giù una. 1,•era ed essenziale ri• sposl<l. Dovrei J.>arfore.dici, della mia esperien:.a? Og11i esperie11z.u peri, vale per il modo come viene interpretata, cosicchè ogni gWmo pos.-.iamo constatare cou quanta t.c,wcia continuano ud essere espresse delle opinioni e/re noi consideriamo mille volte smentite dai falli. Ora, non sarò io certo a deplorare che, anche tra i 11-0striamici, sussi– suzno tu.tuwia delle diuergeu:.e sul rema che t'interessa; ma, per essere utili e istrurt.it 'i. i dissensi dor.:rebbero essere beu. fondati e non il risultai-O di malintesi ed e,,uii.:oci, come nella fattispecie capita. Q1wli sono infatti le obiez.ior1i che di solito ueng0110 mosse alla nostra ostinata uolorità. di accett(lre discussioni e incontri con gli scrit.tori (e an.clie i non scrittori) ru.~si o d'altri ,,aesi sottoposti a regi.mi dittatoriali? Se ho ben capi.to , principalmente due, l'wm d'ordine politico, l'altm, morale. Se mi ,·egime lOtfllitari(J permcue ai suoi scrittori e artisti di andare all'estero e d'in– contrarsi co11 uomini d'altre opinioni, ci .~i dice, fat.e atte11:ione, il gesto 11asco11de 1111a manoura, di propaganda o di dis!.!rCf.!llZi<me degli (t-Vuersofl: 110n illudet.e,·i. ci si dice anche, sulla possibilità di ei;oluzione d'un re- 1;ime tira,111-ico: il cosidetto disgelo, la cosidetta libernli::::;;(1:.ione è solo ,m i111{<1111w. D'nltro cmito ci viene questo rimprovero: com'è possibile strin– pere !,, rmmo di uomini che lrn111w applaudito alle condwme sommarie di miglùiio di i1111o(·e11ti, alle cleporw.zioni di mili.oni. ili lavoratori for::oti, alla repressione della rivol!a· ungherese? C'è di J>ettgio,altri aggi,mgono; in CO· desti incontri i.:oivi troverete <1 fianco i solit.i « utili idioti» di casa nostra, 15/i srrittori del « palio di unitci d'azione~' gli uomini uenali che 1;am10 per tre setlimane i.ti paesi cli cui ignorano la lingua e il resto, trascorrono il loro breve tempo in ricevimenti ufficiali e ba,u;/wtti e se ne tomono con un libro clic dene loro generosmnente pagato in Anticipo; vi troverete an– che <i fianco. sotto, In ,,.este menzognera di « indipendenti di sinistra >J o di <<progressisti», i. rappresentanti più decade11ti della letteratura bor• gliese, uomini nu1rci di opportunismo. che ieri furono fascisti e domani .saranno dericali. È C/UO$i esatto, non c'è che dire; ma, scusate>. codeste sono obie:.ioui che non scalfiscono minimamente il mio punto di vista. Io 11011 coucepisco il dialogo che come una forma della discussione e del contradittorio. Chi osa, ;ra noi, co11cùumare il contra<littori.o? Si tratta dunque unicamente di vedere <Ju«li siano le condizioni da porre per l'accettazione d'un in– uilo di tale :~pecic. Anzitutto, in linea. generale, credo che si debba e$igere che l'i11co111roav1·euga con persone della 11ostra.stessa, condi:.ione, esclu– dendo i Jf~rso,wggi ufficiali o conumqne 11otoriame1ite ufficiosi; poi clie il tema delle co,wersa:.ioni non sia anodino. nè <..01wen:.io11alc. 11-è troppo limitato; il,).oltre che ci si poss<i.esprimere liberamente. gli uni e glì altri; infine che il dibauito sia pubblico o, pu lo mem,, che se ne faccia. un pubblico re5oco11.to. Coso pretendere di più? DopodicliP. a me pare che,

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