Volontà - anno X - n.8 - 30 maggio 1957

a queste condizio,,i. wi uomo libero ,lebba essere la.sciato «libero» d'in– co,urarsi con clii gli pare, senza eucre infasridit,> da citi vice1,-crs,1 teme connubi e contaminazioni. Si capi.sce clie a,u;/ie le accennate condizioni non elimùw1to llltti gli iriconuenienti e 1mprevi.sti, quali si ritro,;ano in ogni auo della vita socfole. Già. si sa, in ogni dibattito ognuno t.esse secondo hi qu.<mlità di lana di cui clispo11e e secondo la propria arte. Clri soffre il balbettio, farà. bene a reswrscne o caso, come pure il <logmnt.icoobi.tuato a. ponteficare, chi rwn tollera di essere inwrrottv, clii non M1111wt.1e ritor– siorti, o chi lw la coda di paglia. E <111ale sarebbe, come ora si usa dire, l'alternotiva? Il ventriloquio, l 'auto-i.so/ameno , una castità eia ::itelle. t lecito chiedersi: a che serve? Insomma, dopo il ventennio fascista, J>ernon clir<'altro, a me pare e/te Jra noi non dovrebbero più sussistere dubbi cltc l "isolamcu.ro , le sanzio11i,. il hoicottagsio, i sipari di ferro, il cordone sanitllrio, giooono unicmnente alle dittature. f.,a.lil>ert<i è genuina e autentica quando è lotta aperta-, sba– rt11;liu./Ila si può sapere perc/1-0 le idee di libert,ì, seco,1do cerlllni, clo– vrebberu temere il oonfrorit.o con le idee di dittatura? E perchè evitare il co11fronto diretto, <Julrn<lo l'occasione se ne offre? Perchè la pregiudi– ::ialc 1< ognuno nella sun 1xirrocclria »? Il guaio è e/re, no,i solo delle dit– llttllre, ma ,li ogni.regime politico più ·) meno or1aniz::oto, si può dire clte e.sso regge sulla divisione de/l(l, società in compartimerui. stagni, accu– ratamente isolati, secondo i~ censo, l'i.stru.z.io11e, le credenze religiQse, la raz::a, il partito J>Olitico,e così viti, f,110 alle sociel,ì sportive e al con.se • guentc tifo dei sosteniwri. Al. sistema. clei romJ.Xirlimenti swgni apparteu– go110, si capi.sce, tinche i. pregillllizi., i tabù, le inoompren.si.oni, i risenti– menti d'ogni specie indiuicluali frn di lom, secomio la loro riparti=ione. Così noi viviamo come le galline nei. pollai, e così si regge la. conserva– ::ion.e sociale. Mn, tonumclo al nostro tema, come può tm libero scritt.ore acceuare qualsia.,i limitazione volontaria. alla diffusione del suo pensiero? Pcrclrè dovrebbe temere le correnti cl'ttri<t?Fortwwwmentc lo spirito soffia dove gli pare, senza falsi pllllori. E non è vero e/re e.uo sia im1>0te11tc,come pure è ittfan.tilme,ue falso credere clie nlla dittatura (o un portito tota• litario i,i regime di clemocmzia borghese) sia un blocco granitico, senza una fessura, Questa è un'immagine falsa, del wuo esteriore. Certo, nean– che io penso che sia J>Ossibileriformare le dittature, migliorarle, come 110n creclo all'utilità desii impiastri sulle sambe di legno. Ma (l'a;>biamo vi.,io) ,ma dittatura la si può indebolire, disgregare, abbat1ere. Non bi– sogna mai diment.icare e/re ogni realtà r;ivente, eme/re <1uella apparente• mente più solida e compatta, è piena. d'int.erni co11trnsti. 1lft1, sopratutto. non bi.,ogna n nesswi costo facili.tare di troppo il com.pito della poli::ia dei P"esi cli ditull.ura. (e il compito clell'n.pparcllo dei partit,i totalitari dei 11os1ripaesi) con.siderrmclo i loro sudditi. come clei lebbrosi illtoccabili e come definitivameute perduti alla causa della liberlà. Al contrario, noi dobbiamo partire dalla premessa opposta, che l'oppressione dispiaccia 424

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