Volontà - anno IX - n.6 - 1 novembre 1955

va; i ragazzi incominceranno ad or• ganizzarsi da aoli. Questa fase avrà inizio in un campo che per i bam• bini è la prima palestra per l'inizio di una spontanea e sincera vita so– ciale: il gioco. E forse noi ci do. vremo acconteptare ora, di questa fase, perchè un mese di tempo è breve per non dire insufficiente. In altre condizioni vedremmo i bambini realizzarsi anche atlraver• so altre forme più complete di vita comune. L'attivit~ì. organizzata inve• ce, potrà dare loro il senso di ciò che inconsciamente essi stessi vo• l'i.d.R. gliono raggiungere senza intromis– sione alcuna. Queste considerazioni che possono apparire teoriche, come tutte le con• siderazioni fatte con bagaglio di CO• gnizioni pedagogiche e poca espe• rienza profondamente vissuta, non devono essere intese tali, poichè ci sembrano quelle che maggiormente tra le molte altre, permettano di as• solvere anche se in minima parte, i compiti di una educuione sociale. L. G. Ci ~iamo sempre as1enuti di parlare deUa Colonia M. L. Berneri sulla nostra stampa perehè è preferibile fare anzichè parlare. E' bene, però, che si sappia che essa vive e the ha raggiunto il suo quinto anno di esistenu. Anzi, la simpalia e la fiducia per que– sta iniziativa, da parte dei genitori che vi inviano i loro figli, va sempre aumentando, come va aumentando l'en1usiasmo dei ragazzi che sono ospiti della Colonia. Ma qualsiasi lavoro, a lungo andare, può divcrunre un lavoro di routi'ne se non si vigiia, se non si è desiderosi di portarvi .sempre dei miglioramenti. Non bisogna mai es– ~er sodisfnui di quanto si fa. Per 11ueuo lo scritto di L. G. giunge a proposi10: può co• stituire un'apertura di dialogo con tutti i collaboratori che vi hanno, lìnora, 1>res1a1a la loro in1elligente e volonterosa opera o che sono desiderosi di darla. Se noi riuscissimo a 1)arlare del lavoro dell'estate 1956 lìn da ora potremmo trovnrci, al momento tlcll'aper1ura della Colonia, con idee più chiare o con propos1e nuove su qutmlo vi si fnrà, Ci sono giit cinque anni di lavoro dietro di noi. C'è più che suf– liticnte materia per trovare le deficienze di questo Javoro - deficienze, che è certamente possibile eliminare se tuui ci meniamo un poco di buona volonlù, lnohre, mi pare che sia giun10 il momento di chiedersi, per es., se è bene conti– nuare a prendere ragazzi dai 6 ai 12 anni {abbiamo visto che questo rapprescnln un grande ostacolo per i possibili 1avori che si possono fare nel gruppo), o se non sarebbe bene escludere i 1.iambini di sci anni, o se non fosse meglio stabilire un lllrno $-Ui tre con ragazzi dai 12 ai 14 anni. E 1an1e nitre questioni potrebbero essere esaminate, discusse fin da ora. Aspcninmo quindi, che altri compagni, collaboratori. della Colonia M. L. Berneri, prendano la parola. Cogliamo,..anche l'occasione per invitare i compagni sos1eni1ori della Colonia M. L. Berneri ad esaminare il rendiconto generale di quest'anno, Si accorgeranno che anche fìn::mziariamente è necessario « prepararsi » per essere nelle condizioni di poter acco– gliere i futuri ospiti nella nostra piccola comuni1it. 327

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