Volontà - anno IX - n.6 - 1 novembre 1955

biezione già presentata al sorgere della U.5.I. e simili. E' contropro– ducente fare del bluff. Ed ogni « or– ganizzazione » che sorga dall'adunata di pochissime persone, non già J>Cr la ,,ja naturnle dell'assocjarsi di gruppi giì1attivi, non é altro che biuf!': pe, ricolosa, quindi anche se lì per lì dà l'illusione di agitare le acque. Il Movimento anarchico include uomini e donne, giovanissimi e gio– vani, maturi ed anziani e veccl1i. Ed ogni separazione nel suo interno non e che vanità - salvo quando pochi o molti che già stanno facendo <1ual, cosa di affine si •meltono in gruppo per aiutarsi reciprocamente. Ed in quel caso si vede sempre che insie, me ci sono uomini e donne, giova, nissimi e giovani, maturi ed anzia– ni e vecchi - perchè da ciascuno di tali specie di persone viene l'appor, lo di diverse esperienze, di idee e di volontà dh,erse, confluenti nell'a, zione comune a farla davvero il me. glio possibile. Nelle due riunioni del campeggio &i e citato l'esempio della F.I.J .L. (Federazione iberica giovanile liber, taria): anzi tutti i discorsi piì1 o me– no prendevano luce da quanto <111el– J'organizzazione ha fatto in Spagna, in un periodo eccezionale. ,Ma uno dei presenti, uno spagnolo esiliato a Parigi, fece osservare cl1e "La F.I.J.L. si costiluì in lspagna /Jercliè tr<>vòil terre,w adatto, in qua,uo, primo. di consoli<lorsi,,questo movi– mento giovanile viveva già nell' ani– mo di molti giovani per l'opera svol, ta pre00</c11tememedagli atenei, cir– coli culturali e società di resisten– za>,. Cioè la F.I.J.L. sorse come «or. ganizzazione» quando già era di fatto, nell'azione quotidiana dei gio- \'ani, una realtà operante nell'am– biente sociale in cui \ 1 iveva. Infatti un'organizzazione uon dev'essere al, tro che il coordinamento di ciò che esiste già. Ci sono allo stato attuale, queste condizioni in Italia? Se ci Jossero, nessuno troverebbe da ridire, per– chè mai gli anarchici possono oppor. si alla costituzione di un gruppo o di una Federazione voluta dagli a– derenti. E far notare che essa debba esse– re autonoma è come dire che l'uo– mo ha bisogno dell'aria. Caratteri– stica proprio del movimento anar– chico e della stessa F.A. 1 1. e che o– gni Federazione grupJ>O e anarchico si senta sempre libero di agire se– condo se stesso. La nostra conclusione è ovvia. Se esistono veramente dei giovani già attivi che sentono il bisogno di raggrupparsi tra di loro J>erchè ri– tengono in <1uestomodo di 11oter in. tensi·ficare la loro atth·ità di anar– chici, noi diciamo loro: fate presto. C'è bisogno immenso di una presen– za anarchica nella mortifera atmo– sfera sociale in cui viviamo. •Ma deve essere ben chiaro che do– ve i giovani non sono gii1 attivi, è una magra scusa l'aspettare la costi– tuzione di un organismo per risolve, re i problemi del nostro tempo con dinamismo e 1< mentaliti1 di gio\'a– ni ». A,,anti dunque, chi fa e ,·uol far meglio. Se essi sapranno da\'vero la– vorare da anarchici, non abbiano ti, mori: anche se ci 88rà qualche vec• chio brontolone che troveri1 da ridi, re sn quello che i giovani fanno, a, vranno sempre la solidarietà morale di tutto il movimento. Ed ai auper- 323

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