Volontà - anno VIII - n.2 - 1 giugno 1954

ri.senlivano in alcun modo dell'in– fluenza sociali&la e comunisla dei mohi 1>enialori ed agitalori anarchi– ci che emigrarono nel nuovo conti- 1.1ente e che per tanto a,·e,•ano porta– to un scrio ('Ontrihuto allo s,•iluppo cd alla chiarificazione del pensiero a– narchico in Europa. Pensò allora di scrivere una serie di stud.i sui n!ag– giori esponenti del pensiero liberale negli tali Uniti, studi che poi riu– ui in un volume che appunto intito– Jò il « Pensiero Liberale negli Stati Uniti ». Era rimasto colpito dalla ca• rattcristicu di quei Jlensa1ori e da tiuelle tendenze che quasi non strin– sero relazione con iJ 1110,•imentora– dicale inlrodotto negli Stati Uniti dall'Euro1H1. Mu anche e forse so– prntutlo d11ll11 poco o nulla in'1uenza che queste idee ed uomini ebbero sugli e1uigr11nti ri,•oluzionuri come: Gim•unni Most, S. Yanovsky, Pedro Esteve, Luigi Calleani, Emma Gold– mann, Alessandro Bcrkmann, ecc., che proreuarono le idee di Pietro Kropotkin e operarono lunghi anni in favore di eue in <1uelJ>aese, tanto oralmente che cogli acritti. 1 due movimenti coesisterono mol– to tempo senza cl1e l'uno influisse sull'altro. E menlre il primo tenden– :dnlmente comunisla, trovò i suoi se– guaci 101,ratutto tra le file degli emi– gr:mti, l'altro restò rinchiuso in se 1tcNO, sempre e sopratutto come un movirncnto dclJ'americanismo. OifTe– rcm:e che il Rocker dice di potersi ~1>icgare solo per e nella diversità della conformazione s1>irituale aei suoi rap1>reaentanti. E nel suo Hbro 111 1 « Pensiero Liberale ,. presenla e svilu1,1rn le caratleristiche del pen– siero dei rndicali nord-americani, e noi ,1ui lo ricordiamo pcrchè, tolto molti as1,et1i è quest'opera il com- 114 llletamento di quello dedicato al « Nazionalismo e Cultura •, tanto che in non pochi punti sono riJ>re&i temi e sviluppale quelllioni che si trovano già presentate anche nell'al– lra opera. Solo che a van1aggio di <1uellasul « N,1:"iona/ismo » la si sen– te pensata e costruita come un'o1lera organica, mentre (1uclla Hai « Pcnsie• ro /..,ibernlc • solo seguendo il corso delle ricerche dciii snudi o delle di– scussioni, e forse, in qualche caso, delle necessità magari giornalistiche che lo por1arono a trntlare argomen– to J>erargomento, separ.alamcntc, ri• suhandone una cosa moho slegata e mancante di quella robustezza e di ,,uella forza che ha invece 1'11ltrnsua opera, e che è snpr11t11110 nelle sue « Memorie », I' opern migliori' del Rocker. La Jtuerr• « Come a,iarc1uco, seri ve il Docher in una delle ultime llagine delle sue « Memorie ,., nel volume « Revo/u– ciou Y Regresion », t>erprincipio /ui sempre un avversario ,/ella guerrn e co111in110 nd esserlo 1>oicl1è tutte le f>.,pcrien::e della storie, mi lw11no mo– strtJto e/re nes.m11a guerra fu. capace fino ad oggi di risol~re problemi d'importanza decilitXI, ma bemi fu– rono sempre causa di nuove com– plica:ioni e fre,1uentemente di cata– strofi anche maggiori •· 1 Questo in linea di manima, perchè in <1u11l– c.he pagina precedente, esponendo il suo pensiero sui tormentosi problemi dell'ultima guerra mondiale, scri\fc. va: « Per ostili che .si .sia all.'ttttuale ordine sociale di co.sc , per molto che 1 « Rei;olucion y Rearesi'on », P•I• 417- 418.

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