Volontà - anno V - n.9 - 1 giugno 1951

listico dell'uomo. Che l'uomo è la somma dei suoi parenti, del luogo, <lei cibo, del vestiario, ecc., che lut• la ]~ sua vita è legata, è determina• la da quella del cosmo è idea deri– .vata dal Moleschott. " Lombroso fu scrittore inesauribj. ]e. Precoce, tanto che a quattro an– ni leggeva le Vi te di Plutarco c a tredici scriveva un saggio sulJa Re– pubblica Romana, fu di tempcra- 1nento ardente, di fantasia sviluppa– tissima ed esuberante negli affetti. Bambino, scrisse una tragedia in versi sop1·a un re normanno e, a cin– que anni, ebbe rapimenti ed estasi 1nistiche. A diciannove anni, nel 1855, pubbl:icò j) suo primo saggio (su le, p«zzia di Cardano) e eia al– lora in poi fu un succedersi juinter– rotto di lihrj, di monografie, di ar– ticol·i, sugli argomenti i più dispa– rati. Dai cretini lorribardi alla paz– zia in Cina e nel1'Egitto antico, dal tatuaggio dei criminali alle orine de– gli alienati, dalla pellagra al genio, dall'azione degli astri e delle me– teorf> su11a mente umana a Passa• nantc, dalle prostitute al 1nancinis. 1no, dall'antisemitismo al perchè fu grande Venezia, dal1a trasfusione de] sangue alla pazzia di Giordano Bruno. Erborizzatore di notizie, cercate ovunque con onnivoresca famelici• tà, parla di tutto con sussiego pro• u Sulla filiazione dcl1e idee di Afole– schotl a Lombroso. LoJ\teRoso. /.,a mn1te lii Molnchott. Archivio di Psichiatria 1893; pref. n La circolazio11e della vita, cd. it. 1864; LP nuove conquiste della psichfotria. \nnnario clel1a R. Univ. di Torino. 1886 fessorale, senza assimilare e senza ordinare profondamente, senza cri– tica e spesso senza coerenza. Vi è in lui del collezionista e del rigat– tiere. Ma salva l'uon10, nel giudizio il più severo, la natura messianica. Nella sua lolla contro la pellagra e– gli fu una figura di eroe alla Ibsen. Ed amo richiamare la visione di lui, jn un mattino algido e nebbioso di Lombardia, viagg·iante in terza c1as• se, con la gabbia dei suoi galli d'e• sper·in1ento e le saccocce l'icolme <li pannocchie di n1ais e di boccette cli tintura e di opuscoletti a pochi cen• tcsiini in forma dialogata e dialetta– le. Eg]i va tra i poveri contadini -i. gnoranti, lasciando dietro di sè il clamore della stampa asservita agli interessi dei latifondisti e 6Ltavoli di Lombardia e ciel Veneto. Va a se– minare la 'parola che negli atenei cadde nel gelido silenzio dell'inclif– Eerenza, la verità nella quale crede nonostante ]e critiche dei concilii di Salamanca ·italici e d'oltr'alpe. Egli va a redimere i servi deUa gleba e vede, con gli occhi de] cuore, sor• gere pellagrosari e diffusa la cura arseniosa. Ed ebbe vittoria. Soltanto per questa lotta, il Lom– broso merita gloria. E non vorrei che avergli negata una polente ge. nialità e le virtl1 e l'abito e la pa 4 zienza sis1ematica, insomma, dello scienziato vero, facesse supporre che disconosco in lui un laborioso, di– sinteressalo e eoraggioso uomo di scienza; i] che verrebbe ad auri. buirmi s<-iocca presunzione e sella• ria a:-solutezza di critica. c. BERl\'EIU 477

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