Volontà - anno IV - n.9 - 15 marzo 1950

meute religiosa, no Lrntto del suo earntter·e che accompaJ?:nÒ llakuniu 1u11a la vila e che è l)l"Of)riociò che J'oppon<'va al s.cientificismo di Marx. E Kropo1hiu, l'anarchico più scieu– lifico'? Anch'esso non poteva nnscon– derc i fo11ori non scientifici che de– cidevnno 111 direzioue della sua vita. Non furono le scienze naturali che lo spinsero in Finlandia ad abhao– donnrc la vira;dello scienziato puro per gettarsi uell'nttivìlù socialista li-, bertnrin, come CJ?;liracconla ucll~ sue memorie. Ln scie;1za di <1uci tempi passati, rendendosi conio della sua aha mis– sione 11mana, era permeata di una coseienz:1 di rcsponsahili1?i etica che noi cercheremmo invano negli scien– ziati di O,!?gi.Confondere ((Scicuza)) e progresso umano era uu errore jJerdonabile in <1uci tempi. Ripelere lo stesso errore, O~J:?;i. dicllinrarc il positivismo la sola filosofia liber1arin e- proscrivere in nome della scienza ogni altra ,•in j)er la conoi:cenza, è una lc~i:;erezw imperclonabile. 1 tf'mpi ha,1110 cambiato le cose. Ln storia ha chial'ilo dei falli che c– rnuo oscuri al 19.mo i:ccolo. La chic• sa non è più il 11emico n. l anche se continua il suo rnolo op1nessjvo in qualche paese. A suo fianco sono apparse nitre potenze .uon meno pe• ricolosc e 11011 meno op1)1"essive e hrulali. Qnrste non ai?,it"cono in no– me della rr-lip:ione ma proprio in nome della i:cienza. Le conoscenze s<'ien1ifichc e eou esse il pcrfozio– namen!O tecnico dei nwzzi cli !H'O· duzionc, hanno raJ!;ginnlo un culmi– ne. Ma tutte queslc conOH'en7.e non hanno follo avanzare v;li uomini di un so!o passo. Al contrario, esse li har.1110respinti indietro di secoli ri- 544 ducC'.udoli a piccole ro1clle senza u– nn propr-in ,,oloulù in mm società ee111ralizzn1ne meccanizzata fino nei pi~ ,.,iccoli dettagli. L' iuquisizioue ('On 1 liii~) il suo terrore è ricpmparsn munita di tutti i mezzi della l)SÌCO· logia moderna ed ngisce in nome del porgres5o e della scienza. 1< i\fo, mi si dirà, non è scienz11 questa. E' un' usurpazione della scienza che combatte precisamente coutro la vera Bcicnza libera ed in– dipendente)). Giusto, ma <1nes1O non cnmhi:t nienle a ciò che è essenziale. Pcrchè nou è la scienza che io com– ballo ma la !cde nella scienza. E' l'opinione che In conoscenza dei fot– i i e <!elle relazioni osservate, costi– tuisca la conoscenza della vita e la sola base di proizresso umano e che ogni ri\'efozione in1ui1iva e relip:iosa si~11ifìchi oscurantismo reazionario. Con questo criterio anche il reliJ?;io– so può dire: (< Ln ehiesn 11011 è la religione, ma un'usuq>azione che ha sempre comba1tuto e soppresso In vera t'OnOscem:a rei is::;iosae la vita f'hc ne deriva >>. Se noi fossimo scientifici e non al– lro che questo, dovremmo clis1>ernrc dt'I nostro fine o~~i, pcrchè dove mai polremmo scoprire nella vita della nostra soeie1:ì attuale. dei fatli che po1rehbero forci credc~e in una C\'Oluziunr- verso la liberl:Ì in 1111 fu- 1uro possibile ? (Kl'opotkin crcdell<' 11isuoi temoi di a\'er trovnto tali fa11i scien1ifici). Ciò ,·h<' ci rimnne è la convinzio– ne, la nostra incnpncil:ì di viven.: i:.cnzn liberl:'t e senza p:iuslizia .!!ocia. le. la nostra ccrlczza che la liherl:'t e il socin'lismo sono la nostrn mela e che il nostro compito è di combat-

RkJQdWJsaXNoZXIy