Volontà - anno IV - n.5 - 15 novembre 1949

1•iulo lullo iul.cro il 110::.lro dovere 1 01>purc il dubbio che le cose urna· ne dcbb:mo rea I mente :tndare sem– pre co~ì. Ma poi: superali questi at- 1imi di debolezza, riacquistiamo fi. eluda di noi ,stessi: 1>crchè pensiamo d1e se noi siamo cosi ragionevoli e desiderosi di giustizia sociale, an– d1p gli alLri lo possono essere. E al– lora riprcndi:uno il nostro posto ierbando fodc, ad onta di tutto, nel– l'm venire dell'uomo. nella sua for. za, nella sur1 volontf, <li uscire dal dedalo delle infinite sciagure per approdare sulla riva luminosa della ragione, della libertà, del benesse– re, della sicurezui del domani e dcl– lu vita. Non disperiamo perchè, tc– lragoni alle menzogne convenziona– Ii. lmm,mi dalle l11~ing:ht• i1,ocritc <lei governanti e dei potenti e degli aspiranti al pote.re- non abbiamo mai fotto :1ssegnamcnto sulla bcnc– lfìcenza dcll:t loro opera e mai cre– duto alla 1>c1·pctuità elci loro loschi intrighi e dei loro misfatti. Non ci è mai accaduto di confondere le risor• se, le energie e le volontÌl del gene– re umano con l'orgoglio, la prc1>0· lenza, l'iutcrcssato calcolo e la per– ifitlin congcniln dei suoi cattivi pa– stori. E an.1,ichè scorgere il destino dell'umanitM nei loro piani e nei lo- ro disegni, lo vcdi11mo nelle speran– ze, negli aneliti, nelle lotte di chi gu:1dagna11do il suo pane col sudore della propria fronic, eol rncr:fìcio del proprio sangue gquarcia la via all'av,•cnire, in una guerra che non conosce trcguu ~ che, malgrado le mendaci apparenze, continua su tut- 1 i i coni incuti e contro tulli i go,•cr– ni e contro tutte le classi dominan– ti. Tanto contro i s:atra1>i dell'occi– dentale paradiso ciel capitalismo pri– vato, <1uan10 contro i despoti dcll'o• rientalc mecca del capitalismo di Stnto. Una lotta secolare che alimen– tano combattenti oscuri ma sempre pii1 numerosi, sempre piì1 consape– voli dei moth i della loro guerra e dei fini di libcr1l1 e di emancipazio– ne per cui si cimentano e ~i sacrtfi– cano. ·oto pensando a questo, guardan– do indietro nella storia per valutare giustamente il cammino fotto dal– l'umanità ad onta di tutto, guardan– do all'av"enire che l'umanilà fati– cosamente ma certamente crea e con– quista, noi possiamo superare gli i– stanti di debolezza e di stancl1ezza che tah•olta ci 1>crvndono e restare, formi e forti al nostro poslo nella lolla. EN-ZO NAPOLITANO PRETI A lfo11111 corre t·oce d1e 11 Campo dei Fiori $i proge11i lit co,1,11:io11e di 1111 mercato coperto. 011 che b1101w gente, il municipio il Co1:erno. cm:i .~oll«i1i ,/elle 111a$:f41ie cl,e debbon far la ,pesa ai mercoti11i posticci. Carità pelo1'6 sempre. <111clladei po1e111i: etl m,cor p1T1 t;e .ro11 preti. A C111111HJ dei Fiori v'è il morwme.1110 a Giordana, Brnno. ,111 po,10 <love la Chie;s41cattolica J',irsc come eretico: il 11101111,,umto per cui IJovio dettò l'cpi,;rnfc « A IJ,11110 - il secolo ,In lui tlii.:i- 11(110 - t111i - dove il rogo 11rM~ ». I gesuiti so11 11wes1,i i11 q1ws1·a,1e ,li /11, 111erc111i co• perii e/ove i;oglilm toglie, di me::o mom1111e11tì. E che 11e dirà il ti populus » romo.110? 286

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