Volontà - anno IV - n.5 - 15 novembre 1949

CONTRO LE GRANDI MENZOGNE j I tempo 11011 pas.~a imano. :unmo- nisce un \ cct·hio adagio, e ciò, per quel d1c si riferisce almeno agli avvenimenti degli uhimi anni è ve– ro, verissimo! 1 Molt'ac<1ua è passata sollo i ponli e <1uel che si riteneva possibile <1ualchc anno addietro ora non lo è piii. Clii oserebbe. al gior– no d'oggi, ritenere ancora possibile l'attuazione di quello che due o tre anni addietro appariva, a un nu– mero rilevante di f)l'Ctcsi lungimi• ranli, se non :u.ldirittura certo, pcr– lo1ncno probabilissimo? Chi è quel– l'illuso che ancor:t oggi. a distanza t·ioè di t:inti anni dalla fine ufficiale dell'ultima, immane conflagrazione, è così temerario da affidarsi cieca– mente, senza riserva alcuna, con tul– io il relativo fardello della sua si• curezza fisica. ciel suo benessere clua• lislieo. della sua libcrlà, all'cventua• li1i1 d'un accordo duraturo che <lo– ,,rebb(' sedare le ingorde eontraslan- 1 i voruci1à degli Stai i uscili "ittorio– si dal lremenclo urto? Chi è tanto cieco eia non accorgersi che ogni pos• sibilit:"1 d'una simile intc!la è all(lata sempre più dilcgu:1ndosi, fìno a scomparire del tutto? Anche lo ta• I o russo ha la sua bra ,,a bomba alo• mit·a; anch'esso, dunque, ha termi– nalo di affilare le proprie armi cd è ormai pronto per l'ultimo duello. t1ucllo all'ultimo sangue, quello che donà dc<·idere a chi spetta b supre- urnzia :1~olu1u sui brandelli ~;wgui– uolenti del moudo intero. E intanto i popoli, di Russiu e d'America e d'.ihrovc, ,cugono lasciati languire nclb propria miseria e nella pro– pria cecitf1; e int:tnlo UUO\'O squal– lore, ahra desolazione continua a ri– , crsarsi su questo po,•cro, tormentato genere umano che non è capace di ;1\'viare a vera soluzione i problemi che da secoli lo assillano; il pane, 111 giustizia, il hencsscre, l:.1 libertà per ciascuno e per Lutti. Se fino a <1ualel1e tempo fa elci i(i. li di speranza anc:orn rimane,·ano che ·i go"crni, pur nclb loro bestiale in– gordigia, riuscissero a trovare ucl de– serto brullo dei pro1ni mccc:inismi una sia pur miniurn mncchia di n•r• de su cui for.u1are una tregua agli oclii, alle paure 1't'ciprochc. ,.Ila 4.:or– sa insensala al pre<•i1)izio. è 1·hinro che adesso anche <1uella tenue spe• ranza si è dileguala dal <'iclo di <1uc• slo mondo diviso sempre pili in due campi nemici, condannati ambedue n preparare, con l'olooausto d'ogni risorsa umana e 1nalcrialc, le at1mi 1)<:r le stragi della futurn gucrr~1 as– soluta. Desolante prospettiva, dopo tante pro\·c, dopo tanta carneficina di uo– mini e di cose. Desohmte, triste si, mn non imprevedibile, non impreve– duta, facilmente profetizzata da noi anurchici che refrauari alle lusin- 283

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